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Turismo: le imprese del sud più frammentate rispetto a quelle del nord Italia

Turismo: le imprese del sud più frammentate rispetto a quelle del nord Italia

9 giugno 2025

Un report di SRM, centro studi che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo, analizza i dati del settore turistico nel Mezzogiorno, che rappresenta una quota significativa sia in termini di imprese sia di occupazione.

Dall’analisi emerge che il tessuto produttivo del Mezzogiorno appare più frammentato rispetto al Nord, con imprese mediamente più piccole e livelli occupazionali che, sebbene numericamente consistenti, presentano elementi critici sul piano qualitativo del lavoro, come l’alta incidenza di lavoro stagionale e precario, una prevalenza di operai tra gli inquadramenti professionali, una forte specializzazione nei pubblici esercizi, con un peso minore dei comparti ricettivo, termale e dell’intermediazione e, infine, livelli medi più bassi di giornate lavorate e retribuzioni.

Di seguito i dati dello studio:

  • nel sud Italia si contano 62.522 aziende con dipendenti del settore turismo nel Mezzogiorno (il 31,1% del dato nazionale)
  • si registrano 370.394 dipendenti (il 26,6% del dato nazionale)
  • la Campania è la regione meridionale con il maggior numero di imprese e dipendenti nel comparto: operano 16.322 imprese e 96.340 dipendenti (rispettivamente l’8,1% ed il 6,9% del totale nazionale). A seguire, Puglia e Sicilia.

Profilo del lavoratore

L’occupazione nel turismo presenta, in Italia, una maggiore componente femminile, pari al 52,3%. Rispetto alla media nazionale, diverse regioni del Sud hanno una minore incidenza percentuale rispetto al dato maschile: Campania (43%), Puglia (49,3%), Calabria (44,2%), Sicilia (39,8%), Sardegna (48,8%).

Anche la quota di occupazione degli stranieri nelle imprese del turismo è più bassa (media meridionale 16%, Italia 26,8%).

Durata dei rapporti di lavoro

Il contratto di lavoro a tempo indeterminato presenta la più elevata incidenza. Tuttavia, nelle regioni meridionali vi è una maggiore diffusione del rapporto a tempo determinato stagionale.

Le regioni meridionali, che puntano prevalentemente sul turismo balneare, sono caratterizzate da una forte componente di stagionalità. A guidare la classifica c’è la Sardegna, subito dopo la Calabria.

Infine, in tutte le regioni meridionali il numero delle giornate retribuite e la retribuzione media per dipendente è inferiore alla media nazionale che è di 216 giorni e €12.795. 

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