INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2012
IN UN ANNO COMPLESSO PER L’ECONOMIA E I MERCATI, INTESA SANPAOLO REALIZZA RISULTATI IMPORTANTI: LA PATRIMONIALIZZAZIONE E’ SOLIDA E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI, LA LIQUIDITA’ ASSAI ELEVATA, IL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA E L’UTILE ANTE IMPOSTE CRESCONO A DOPPIA CIFRA; SONO CONFERMATI DIVIDENDI ROBUSTI. INTESA SANPAOLO E’ UNA DELLE POCHE BANCHE AL MONDO CHE RISPETTA GIA’ OGGI I REQUISITI BASILEA 3 DI LIQUIDITA’ E DI PATRIMONIALIZZAZIONE
• ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE DOPO € 832 MLN DI DIVIDENDI CASH |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
CORE TIER 1 +110 pb A 11,2% TIER 1 +60 pb A 12,1%; COMMON EQUITY BASILEA 3 PRO-FORMA +70 pb A 10,6% EBA PRO-FORMA +110 pb A 10,3% |
• PROPOSTA DI DIVIDENDO CASH DI EURO 5 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E 6,1 CENTESIMI PER AZIONE DI RISPARMIO |
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DIVIDEND YIELD (1): |
4% PER L’ORDINARIA E 5,8% PER LA RISPARMIO 52% |
• FORTE CRESCITA DEL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA, CHE RAGGIUNGE IL LIVELLO PIU’ ELEVATO DAL 2008, GRAZIE AL RAFFORZAMENTO DEI PROVENTI OPERATIVI NETTI E AL CALO DEGLI ONERI OPERATIVI |
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PROVENTI OPERATIVI |
+6,5% A € 17.881 MLN DA € 16.785 MLN DEL 2011; 4° TRIM. A € 4.494 MLN, +1,1% DA € 4.443 MLN DEL 3° TRIM. |
ONERI OPERATIVI: |
-2,5% A € 8.913 MLN DA € 9.137 MLN DEL 2011; 4° TRIM. A € 2.297 MLN, +6% DA € 2.166 MLN DEL 3° TRIM. |
RISULTATO GESTIONE |
+17,3% A € 8.968 MLN DA € 7.648 MLN DEL 2011; 4° TRIM. A € 2.197 MLN, -3,5% DA € 2.277 MLN DEL 3° TRIM. |
• ELEVATA CRESCITA DELL’UTILE ANTE IMPOSTE NONOSTANTE GLI ACCANTONAMENTI PRUDENZIALI |
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RISULTATO CORRENTE LORDO IMPOSTE: |
+78,8% A € 3.610 MLN DA € 2.019 MLN DEL 2011; 4° TRIM. A € 386 MLN, -59,9% DA € 962 MLN DEL 3° TRIM. |
• ROBUSTO UTILE NETTO NONOSTANTE L’ELEVATO ONERE FISCALE |
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IMPOSTE: | € 1.523 MLN RISPETTO AL CREDITO DI € 910 MLN DEL 2011; 4° TRIM A € 291 MLN RISPETTO A € 454 MLN DEL 3° TRIM. |
RISULTATO NETTO: |
€ 1.605 MLN RISPETTO A € -8.190 MLN (€ 2.043 MLN ANTE IMPAIRMENT DEL GOODWILL) DEL 2011; 4° TRIM. A € -83 MLN, RISPETTO A € 414 MLN DEL 3° TRIM. |
• UTILE NETTO NORMALIZZATO (2): |
€ 1.473 MLN RISPETTO A € 1.445 MLN DEL 2011; 4° TRIM. A € 129 MLN RISPETTO A € 292 MLN DEL 3° TRIM. |
Torino, Milano, 12 marzo 2013 – Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2012 (3).
Il Gruppo nel 2012 ha conseguito risultati importanti e solidi nonostante un contesto di mercato difficile, basati su una strategia focalizzata sul continuo rafforzamento dello stato patrimoniale, sulla redditività sostenibile e sulla performance eccellente:
● patrimonializzazione assai solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 31 dicembre 2012, anche dopo 832 milioni di dividendi cash. Il Core Tier 1 ratio è salito all’ 11,2% dal 10,1% di fine 2011, il common equity ratio pro-forma secondo Basilea 3 a regime al 10,6%(4) dal 9,9% di fine 2011 e il coefficiente EBA pro-forma al 10,3%(5) dal 9,2% di fine 2011 e dal 10,1% dell’analisi EBA sui dati di giugno 2012, ulteriormente aumentato rispetto al requisito minimo del 9%, livello top tra le maggiori banche europee;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 115 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello corrispondente a una liquidità di 67 miliardi di euro, a fine dicembre 2012, in aumento rispettivamente a 120 e 90 miliardi al 28 febbraio 2013; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore a regime (2019 e 2018, rispettivamente);
● raccolta diretta bancaria in aumento del 5,6% rispetto a fine 2011;
● robusto utile netto: 1.605 milioni di euro nel 2012, rispetto al risultato netto negativo di 8.190 milioni - positivo di 2.043 milioni pre impairment del goodwill - del 2011; l’utile netto normalizzato è pari a 1.473 milioni (rispetto ai 1.445 milioni del 2011);
● elevata crescita a doppia cifra dell’utile ante imposte: +78,8% rispetto al 2011, nonostante la politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale;
● risultati positivi da tutte le business unit, escluse le controllate in Ungheria e Ucraina;
● contributo importante e crescente del Wealth Management (6) :1.371 milioni di euro di utile ante imposte (+64% rispetto al 2011), di cui 245 milioni da Private Banking Italia (+31% rispetto al 2011), 583 milioni da Assicurazioni (+132%), 175 milioni da Asset Management (+22%) e 368 milioni da Financial Advisors (+45%);
● forte crescita del risultato della gestione operativa: +17,3%, rispetto al 2011, a 9 miliardi di euro, il risultato più elevato dal 2008;
● aumento dei proventi operativi netti: +6,5% rispetto al 2011;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49,8%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
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(1) Al prezzo dell’azione registrato lo scorso 11 marzo.
(2) Nota metodologica sul calcolo dell’utile netto normalizzato a pagina17.
(3) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 17.
(4) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2012 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento prima del 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse e includendo i previsti benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e dall’assorbimento dello shock sul rischio sovrano.
(5) Stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 31 dicembre 2012 e dell’impatto della valutazione al fair value del rischio sovrano (volumi e prezzi del 30 settembre 2011).
(6) Private Banking Italia, Assicurazioni, Eurizon Capital e Banca Fideuram (inclusa Fideuram Vita).
● ulteriore riduzione dei costi operativi: -2,5% nel 2012 rispetto al 2011, con un risparmio nominale di 224 milioni di euro;
● politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale, in un contesto di mercato di peggioramento del ciclo del credito:
- stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per circa 4,7 miliardi di euro nell’anno, in crescita dell’ 11% rispetto al 2011,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati attestatosi al 44,9% (normalizzando per l’effetto della cessione di sofferenze e della nuova normativa in merito ai crediti scaduti) rispetto al 45,7% del 2011 (media dei concorrenti italiani: 31,8% al 30 settembre 2012),
- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a 2.550 milioni di euro, mantenutosi su un livello prudenziale dello 0,8% in linea con il 2011 (media dei concorrenti italiani: 55 punti base al 30 settembre 2012).
La politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale è dimostrata dall’ elevato tasso di recupero delle posizioni in sofferenza chiuse, pari mediamente al 147% del loro valore netto di carico nel periodo 2009 – 2012;
● dividendi robusti e sostenibili nel tempo: l’odierno Consiglio di Gestione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di circa 832 milioni di euro di dividendi cash, con 5 centesimi di euro per azione ordinaria e 6,1 centesimi di euro per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta di distribuzione di dividendo prevede l’attribuzione di un monte dividendi pari a 831.957.531,97 euro, risultante da un dividendo unitario di 5 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.501.512.155 azioni ordinarie e da un dividendo unitario di 6,1 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; verrà peraltro girata a riserva straordinaria la quota dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie eventualmente detenute alla data di stacco del dividendo. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 23 maggio 2013 (con stacco cedole il 20 maggio e record date il 22 maggio). Rapportando il dividendo unitario al prezzo dell’azione registrato lo scorso 11 marzo, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 4% per l’azione ordinaria e al 5,8% per l’azione di risparmio.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2012
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2012 (7) registra proventi operativi netti pari a 4.494 milioni di euro, in crescita dell’ 1,1% rispetto ai 4.443 milioni del terzo trimestre 2012 e del 5,4% rispetto ai 4.265 milioni del quarto trimestre 2011.
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(7) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 1.915 milioni a finanziamenti e crediti e per 37 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita, senza la quale si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2012 pari a 35 milioni (un impatto positivo di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 72 milioni nel 2009, negativo di 459 milioni nel 2008); il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 6.143 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 dicembre 2012 pari a 1.834 milioni (con un impatto positivo di 135 milioni nel quarto trimestre 2012 e di 414 milioni nell’esercizio 2012).
In quest’ambito, nel quarto trimestre 2012 gli interessi netti ammontano a 2.181 milioni, in diminuzione del 5,9% rispetto ai 2.317 milioni del terzo trimestre 2012 e del 14,2% rispetto ai 2.541 milioni del quarto trimestre 2011.
Le commissioni nette sono pari a 1.479 milioni di euro, con una crescita dell’ 11% rispetto ai 1.333 milioni del terzo trimestre 2012. In dettaglio, si registra un aumento dello 0,4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 21,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli cresce del 30,6%, quella relativa al risparmio gestito del 28,7% (anche per effetto di circa 75 milioni di euro di commissioni di performance) e quella relativa ai prodotti assicurativi del 7,4%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2012 sono in crescita del 10,5% rispetto ai 1.339 milioni del quarto trimestre 2011. In dettaglio, si registra un aumento del 2,4% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 27,3% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 54,2%, quello da risparmio gestito del 34,9% (con circa 4 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2011) e quello da prodotti assicurativi del 3,9%.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 682 milioni di euro (comprensivi di 110 milioni di plusvalenza derivante dallo scambio di propri titoli subordinati con un nuovo titolo senior) rispetto ai 623 milioni del terzo trimestre 2012 (che includevano 327 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati e senior), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 88 milioni rispetto a 66 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 95 milioni da 66 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che sale a 478 milioni (comprensivi dei predetti 110 milioni di plusvalenza da scambio di propri titoli subordinati e di 342 milioni di valutazione di alcuni contratti derivati riclassificati obbligatoriamente a trading, a seguito della cessazione dell’hedge accounting cui erano assoggettati nel loro utilizzo a copertura della raccolta a vista, perché risultati inefficaci a causa della contrazione delle masse coperte) da 441 milioni (comprensivi dei predetti 327 milioni di plusvalenza da buy back di propri titoli subordinati e senior) e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 21 milioni da 50 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 682 milioni del quarto trimestre 2012 si confronta con 173 milioni del quarto trimestre 2011, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 69 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 33 milioni, quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 39 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 32 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2012 pari a 35 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 159 milioni di euro, rispetto ai 216 milioni del terzo trimestre 2012 e ai 205 milioni del quarto trimestre 2011.
Gli oneri operativi ammontano a 2.297 milioni di euro, con un aumento - di natura stagionale - del 6% rispetto ai 2.166 milioni del terzo trimestre 2012 a seguito di una crescita del 3% per le spese del personale, del 9,8% per le spese amministrative e del 13,8% per gli ammortamenti. Rispetto ai 2.366 milioni del quarto trimestre 2011, si registra una diminuzione del 2,9%, conseguente a una riduzione dell’ 1% per le spese del personale e del 7,1% per le spese amministrative e a un aumento del 2,8% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.197 milioni di euro, in flessione del 3,5% rispetto ai 2.277 milioni del terzo trimestre 2012 e in crescita del 15,7% rispetto ai 1.899 milioni del quarto trimestre 2011, con un cost/income ratio nel quarto trimestre 2012 al 51,1%, in confronto al 48,8% del terzo trimestre 2012 (rispettivamente 52,4% e 52,6% se si escludessero le plusvalenze derivanti dallo scambio e dal buy back di propri titoli subordinati e senior) e al 55,5% del quarto trimestre 2011.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.707 milioni di euro, rispetto ai 1.310 milioni del terzo trimestre 2012 e ai 2.509 milioni del quarto trimestre 2011. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 105 milioni, rispetto ai 69 milioni del terzo trimestre 2012 e ai 106 milioni del quarto trimestre 2011; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.461 milioni, rispetto ai 1.198 milioni del terzo trimestre 2012 e ai 2.043 milioni del quarto trimestre 2011; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 141 milioni, rispetto ai 43 milioni del terzo trimestre 2012 e ai 360 milioni del quarto trimestre 2011 (che comprendevano 321 milioni di svalutazione di titoli governativi greci).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 104 milioni (comprendenti 107 milioni di impairment sull’interessenza in Telco), rispetto a quello negativo di 5 milioni del terzo trimestre 2012 e a quello negativo di 139 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva 119 milioni di impairment sull’interessenza in Telco).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 386 milioni di euro, rispetto ai 962 milioni del terzo trimestre 2012 (-59,9%) e al saldo negativo di 749 milioni del quarto trimestre 2011.
Il risultato netto consolidato è negativo per 83 milioni di euro, rispetto a quello positivo per 414 milioni del terzo trimestre 2012 e a quello negativo per 10.119 milioni del quarto trimestre 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 10.233 milioni (positivo per 114 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 291 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 99 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 79 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi pari a zero.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto normalizzato nel quarto trimestre 2012 è pari a 129 milioni di euro, rispetto ai 292 milioni del terzo trimestre 2012 e al saldo negativo di 220 milioni del quarto trimestre 2011.
I risultati di conto economico del 2012
Il conto economico consolidato del 2012 registra proventi operativi netti pari a 17.881 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto ai 16.785 milioni del 2011.
In quest’ambito, nel 2012 gli interessi netti ammontano a 9.430 milioni, in diminuzione del 3,6% rispetto ai 9.780 milioni del 2011.
Le commissioni nette sono pari a 5.451 milioni di euro, in linea con i 5.466 milioni del 2011. In dettaglio, si registra un aumento del 2,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dello 0,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli cresce del 17,4%, quella relativa al risparmio gestito sale dell’ 1,3% e quella relativa ai prodotti assicurativi scende del 9%; si registra inoltre una diminuzione del 7% delle commissioni su finanziamenti concessi.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 2.182 milioni di euro (che includono plusvalenze derivanti per 711 milioni dal buy back e dallo scambio di propri titoli subordinati e senior e per 94 milioni dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange), rispetto ai 920 milioni del 2011 (che comprendevano 426 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle cessioni delle quote in Prada e Findomestic), con la componente relativa alla clientela che si attesta a 333 milioni rispetto a 345 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che diminuisce a 352 milioni da 473 milioni (comprensivi rispettivamente delle predette plusvalenze da London Stock Exchange e da Prada e Findomestic), quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che cresce a 1.401 milioni (comprensivi delle predette plusvalenze da buy back e scambio e della valutazione di derivati riclassificati a trading per cessazione di hedge accounting) da 53 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che sale a 96 milioni da 49 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del 2012 pari a 135 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa è pari a 828 milioni di euro rispetto ai 540 milioni del 2011.
Gli oneri operativi ammontano a 8.913 milioni di euro, con una riduzione del 2,5% rispetto ai 9.137 milioni del 2011, a seguito di una diminuzione dell’ 1,5% per le spese del personale e del 5,2% per le spese amministrative e di un aumento del 2,5% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.968 milioni di euro, in crescita del 17,3% rispetto ai 7.648 milioni del 2011, con un cost/income ratio nel 2012 in miglioramento al 49,8% dal 54,4% del 2011 (al 52,2% dal 55,9% se si escludessero le predette plusvalenze da buy back e scambio e da cessione di interessenze).
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 5.241 milioni di euro, rispetto ai 5.530 milioni del 2011. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 245 milioni, rispetto ai 218 milioni del 2011; le rettifiche nette su crediti sono pari a 4.714 milioni, rispetto ai 4.243 milioni del 2011; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 282 milioni (comprendenti 29 milioni di svalutazione di titoli governativi greci), rispetto ai 1.069 milioni del 2011 (comprendenti 939 milioni di svalutazione di titoli governativi greci).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 117 milioni (che includono 116 milioni di impairment sull’interessenza in Telco), rispetto a quello negativo di 99 milioni del 2011 (comprendenti un apporto positivo di 123 milioni per la cessione di sportelli a Crédit Agricole e uno negativo di 251 milioni per l’impairment sull’interessenza detenuta in Telco).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 3.610 milioni di euro, in crescita del 78,8% rispetto ai 2.019 milioni del 2011.
Il risultato netto consolidato è positivo per 1.605 milioni di euro, rispetto a quello negativo per 8.190 milioni del 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 10.233 milioni (positivo per 2.043 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento, cui avevano concorso da un lato 2.130 milioni di beneficio fiscale, derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, e dall’altro 552 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo al netto d’imposta), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 1.523 milioni di euro (comprendenti circa 200 milioni di beneficio fiscale connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES);
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 134 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 299 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 49 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, l’utile netto normalizzato del 2012 è pari a 1.473 milioni di euro, rispetto ai 1.445 milioni del 2011.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2012
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2012 i crediti verso la clientela sono pari a 377 miliardi di euro, in linea con il 31 dicembre 2011 (in flessione del 3,1% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo, principalmente a seguito della contrazione dei crediti alle grandissime imprese). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 28.472 milioni di euro, in aumento del 24,7% rispetto ai 22.841 milioni del 31 dicembre 2011. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 11.202 milioni di euro rispetto ai 9.091 milioni del 31 dicembre 2011 (nel primo trimestre 2012 erano stati ceduti pro-soluto 1.640 milioni di sofferenze lorde a un prezzo - pari al loro valore netto di carico - di circa 270 milioni), con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3% (2,4% al 31 dicembre 2011) e un grado di copertura del 61% (leggermente diminuito anche per effetto della cessione rispetto al 64% di fine 2011). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie reali e personali relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 124%. Gli incagli salgono a 11.495 milioni di euro da 9.171 milioni di dicembre 2011, i ristrutturati scendono a 2.863 milioni da 3.425 milioni di fine 2011 e i crediti scaduti/sconfinanti aumentano a 2.912 milioni di euro da 1.154 milioni di fine 2011, questi ultimi a seguito delle modifiche normative dei criteri di classificazione (oltre i 90 giorni rispetto agli oltre 180 giorni considerati fino al 31 dicembre 2011).
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 795 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 3,8 rispetto al 31 dicembre 2011. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 380 miliardi, con un aumento del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2011, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 82 miliardi, in aumento dell’ 11,8% rispetto al 31 dicembre 2011; la raccolta indiretta raggiunge i 414 miliardi, in crescita del 2% rispetto a fine 2011. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 231 miliardi, in aumento del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2011; la nuova produzione vita nel 2012 ammonta a 11,3 miliardi di euro (-1,3% rispetto al 2011). La raccolta amministrata ammonta a 182 miliardi, in flessione dello 0,8% rispetto al 31 dicembre 2011.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2012 risultano - applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate e SME retail (con floor all’85%) e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio - pari all’ 11,2% per il Core Tier 1 ratio (10,1% al 31 dicembre 2011), al 12,1% per il Tier 1 ratio (11,5% a fine 2011) e al 13,6% per il coefficiente patrimoniale totale (14,3% a fine 2011). Tali coefficienti sono calcolati tenendo conto della proposta di distribuzione di 832 milioni di dividendi cash per l’esercizio 2012.
Le informazioni attualmente disponibili portano a una stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo secondo Basilea 3 a regime pari al 10,6%, applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2012 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento prima del 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, con effetti sui coefficienti patrimoniali nell’ordine di:
- 2,1 miliardi di euro di deduzioni totali dal common equity, nell’ipotesi di deduzione della partecipazione detenuta in Banca d’Italia,
- 11,8 miliardi di euro aggiuntivi di RWA relativi a DTA e investimenti bancari, finanziari e assicurativi non portati in deduzione perché rientranti nella franchigia,
- 1,9 miliardi di euro aggiuntivi di RWA riguardanti DTA incluse nei rischi con ponderazione al 100% (relative a rettifiche su crediti),
- 4,3 miliardi di euro aggiuntivi di RWA derivanti da rischi di controparte;
con un conseguente impatto complessivo stimato sul Core Tier 1 ratio nell’ordine di 130 centesimi di punto (l’impatto effettivo è soggetto all’implementazione della regolamentazione in materia). L’impatto si riduce a circa 60 centesimi di punto considerando i previsti benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e dall’assorbimento dello shock sul rischio sovrano.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da:
● robusta liquidità:
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali (inclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a un livello corrispondente a una liquidità di 67 miliardi di euro a fine dicembre 2012 e di 90 miliardi a fine febbraio 2013; le operazioni di finanziamento poste in essere con BCE per ottimizzare il costo del funding erano pari a 36 miliardi a fine dicembre 2012 e a fine febbraio 2013, interamente costituite da LTRO con scadenza a 3 anni,
- elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 115 miliardi di euro a fine dicembre 2012 e a 120 miliardi a fine febbraio 2013,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per quasi l’ 80% dalla componente retail,
- nel 2012 effettuata raccolta a medio-lungo termine per 27 miliardi di euro, a fronte di 22 miliardi in scadenza nell’anno, e nel 2013 collocati sinora circa 7 miliardi di euro, di cui circa 3 miliardi relativi alla componente retail; per il 2013, includendo il pre-funding effettuato nel 2012, ad oggi è già stata effettuata raccolta a medio-lungo termine pari all’intero ammontare della componente wholesale in scadenza nell’anno,
- nel 2012 sono stati collocati sui mercati internazionali eurobond per 6 miliardi di euro e covered bond per 2,25 miliardi di euro, con una domanda complessiva, per circa l’ 80% estera, che ha superato il target di emissione di circa il 200%; nel 2013, sinora sono stati collocati sui mercati internazionali eurobond per 0,75 miliardi di euro, covered bond per un miliardo di euro e US bond per 3,5 miliardi di dollari, con una domanda complessiva, per oltre il 90% estera, che ha superato il target di emissione di oltre il 200%;
● leverage contenuto e adeguata patrimonializzazione:
- leverage molto più basso e un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei,
- coefficiente EBA pro-forma al 31 dicembre 2012 pari al 10,3%(8), rispetto al 10,1% risultante dall’analisi condotta dall’EBA sull’adeguatezza patrimoniale delle banche europee - con riferimento ai dati di fine giugno 2012 - e al requisito minimo richiesto del 9%;
● basso profilo di rischio:
- a fine dicembre 2012, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) greci per un milione di euro, irlandesi per 71 milioni e portoghesi per 24 milioni.
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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 12 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo viene riportata - come di consueto - nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione.
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Al 31 dicembre 2012, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 6.841 sportelli bancari - di cui 5.302 in Italia e 1.539 all’estero - con 96.170 dipendenti.
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(8) Stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 31 dicembre 2012 e dell’impatto della valutazione al fair value del rischio sovrano (volumi e prezzi del 30 settembre 2011).
I risultati per area di Business
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Large Corporate Italia, cui compete la relazione con i grandi gruppi italiani (imprese prevalentemente con fatturato superiore a 500 milioni di euro);
- Mid Corporate, cui compete la relazione con le imprese italiane con fatturato superiore a 150 milioni e prevalentemente fino a 500 milioni;
- Direzione Internazionale, cui compete la relazione con la clientela corporate estera ed è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, nonché la custodia e il regolamento di titoli prevalentemente italiani (local custody);
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
- Public Finance e Infrastrutture, operante al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata.
Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Leasint, Centro Leasing, Mediofactoring e quella di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 1.051 milioni di euro, in aumento del 10,3% rispetto ai 953 milioni del terzo trimestre 2012;
- oneri operativi per 253 milioni, in crescita del 6,8% rispetto ai 237 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 797 milioni, in aumento dell’ 11,4% rispetto ai 715 milioni del terzo trimestre 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 24,1% dal 24,9% del terzo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 361 milioni rispetto ai 357 milioni del terzo trimestre 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 113 milioni (comprendenti 107 milioni di impairment sull’interessenza in Telco), rispetto al saldo nullo del terzo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 323 milioni, in diminuzione del 9,9% rispetto ai 358 milioni del terzo trimestre 2012, ma in aumento del 20,1% se si escludesse l’impairment su Telco;
- un risultato netto pari a 181 milioni, in diminuzione del 26,1% rispetto ai 245 milioni del terzo trimestre 2012, ma in aumento del 17,6% se si escludesse l’impairment su Telco.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2012 registra:
- proventi operativi netti per 4.243 milioni di euro, pari a circa il 24% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (23% nel 2011), in aumento del 9,2% rispetto ai 3.887 milioni del 2011;
- oneri operativi per 989 milioni, in crescita del 2,4% rispetto ai 966 milioni del 2011;
- un risultato della gestione operativa di 3.254 milioni, in aumento dell’ 11,4% rispetto ai 2.921 milioni del 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 23,3% dal 24,9% del 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 1.284 milioni rispetto ai 1.712 milioni del 2011 (che risentivano di 721 milioni di svalutazioni di titoli governativi greci nell’attività di Public Finance e Infrastrutture);
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 122 milioni rispetto a quello negativo per 265 milioni del 2011 (comprendenti l’impairment della partecipazione in Telco rispettivamente per 116 milioni e 251 milioni);
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.848 milioni, pressoché doppio rispetto ai 944 milioni del 2011;
- un risultato netto positivo per 1.253 milioni rispetto a quello negativo per 1.815 milioni del 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 2.318 milioni (positivo per 503 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento).
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
- clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, specializzata nel credito industriale, Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo Previdenza, operanti nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria SIREFID, Moneta (che dal 1° gennaio 2013 ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Personal Finance) e Neos Finance, specializzate nel credito al consumo, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.
La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 2.518 milioni di euro, in linea con i 2.527 milioni del terzo trimestre 2012;
- oneri operativi per 1.457 milioni, in crescita del 7,5% rispetto ai 1.356 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 1.061 milioni, in diminuzione del 9,5% rispetto ai 1.172 milioni del terzo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 57,9%, rispetto al 53,7% del terzo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 848 milioni rispetto ai 701 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 212 milioni, in diminuzione del 54,9% rispetto ai 470 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato netto pari a 63 milioni, in calo del 66,6% rispetto ai 189 milioni del terzo trimestre 2012.
La Divisione Banca dei Territori nel 2012 registra:
- proventi operativi netti per 10.069 milioni di euro, pari a circa il 56% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (57% nel 2011), in crescita del 4,4% rispetto ai 9.645 milioni del 2011;
- oneri operativi per 5.619 milioni, in diminuzione del 2% rispetto ai 5.733 milioni del 2011;
- un risultato della gestione operativa di 4.450 milioni, in crescita del 13,8% rispetto ai 3.912 milioni del 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 55,8%, dal 59,4% del 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 2.721 milioni rispetto ai 2.512 milioni del 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 1.729 milioni, in crescita del 23,5% rispetto ai 1.400 milioni del 2011;
- un risultato netto positivo per 830 milioni rispetto a quello negativo per 6.411 milioni del 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 6.390 milioni (negativo per 21 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento).
Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, e Epsilon Associati, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
Eurizon Capital nel quarto trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 101 milioni di euro, in aumento del 57,3% rispetto ai 64 milioni del terzo trimestre 2012;
- oneri operativi per 32 milioni, in crescita del 30,3% rispetto ai 25 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 69 milioni, in aumento del 74,4% rispetto ai 39 milioni del terzo trimestre 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 31,7% dal 39,1% del terzo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette di un milione, rispetto ai 2 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 67 milioni, in crescita del 77,8% rispetto ai 38 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato netto di 40 milioni, pressoché doppio rispetto ai 21 milioni del terzo trimestre 2012.
Eurizon Capital nel 2012 registra:
- proventi operativi netti per 294 milioni di euro, pari a circa il 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2011), in crescita del 10,5% rispetto ai 266 milioni del 2011;
- oneri operativi per 114 milioni, in diminuzione del 5% rispetto ai 120 milioni del 2011;
- un risultato della gestione operativa di 180 milioni, in aumento del 23,3% rispetto ai 146 milioni del 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 38,8% dal 45,1% del 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette di 5 milioni rispetto ai 3 milioni del 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 175 milioni, in crescita del 22,4% rispetto ai 143 milioni del 2011;
- un risultato netto positivo per 99 milioni rispetto a quello negativo per 297 milioni del 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 373 milioni (positivo per 76 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento).
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui opera: i) la Direzione Area Banche SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) la Direzione Area Banche CEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria; iii) la Direzione Aree Banche CIS e South Mediterranean, cui fanno capo le controllate Banca Intesa nella Federazione Russa, Pravex-Bank in Ucraina e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione Banche Estere nel quarto trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 555 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto ai 540 milioni del terzo trimestre 2012;
- oneri operativi per 284 milioni, in diminuzione del 3,9% rispetto ai 295 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 271 milioni, in aumento del 10,9% rispetto ai 245 milioni del terzo trimestre 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 51,2% dal 54,6% del terzo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 454 milioni, rispetto ai 195 milioni del terzo trimestre 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, analogamente al terzo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per 182 milioni, rispetto a quello positivo per 50 milioni del terzo trimestre 2012; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del quarto trimestre sarebbe positivo per 128 milioni, in diminuzione del 9,6% rispetto al terzo trimestre;
- un risultato netto negativo per 248 milioni, rispetto a quello positivo per 5 milioni del terzo trimestre 2012; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del quarto trimestre sarebbe positivo per 108 milioni, in diminuzione del 3,5% rispetto al terzo trimestre.
La Divisione Banche Estere nel 2012 registra:
- proventi operativi netti per 2.188 milioni di euro, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% nel 2011), in diminuzione dell’ 8,2% rispetto ai 2.383 milioni del 2011;
- oneri operativi per 1.156 milioni, in diminuzione dell’ 1,3% rispetto ai 1.171 milioni del 2011;
- un risultato della gestione operativa di 1.032 milioni, in diminuzione del 14,9% rispetto ai 1.212 milioni del 2011;
- un cost/income ratio al 52,8%, rispetto al 49,1% del 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 1.029 milioni, rispetto ai 723 milioni del 2011;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 2 milioni, rispetto a quello positivo per 4 milioni del 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 5 milioni, rispetto ai 493 milioni del 2011; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del 2012 sarebbe pari a 545 milioni, in diminuzione del 14,2% rispetto al 2011;
- un risultato netto negativo per 190 milioni (positivo per 442 milioni se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina) rispetto al saldo negativo per 763 milioni del 2011 post rettifiche di valore dell’avviamento per 1.152 milioni (positivo per 389 milioni ante rettifiche di valore dell’avviamento).
Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel quarto trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 195 milioni di euro, in diminuzione del 14,5% rispetto ai 228 milioni del terzo trimestre 2012;
- oneri operativi per 93 milioni, in aumento dell’ 11,3% rispetto agli 84 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 101 milioni, in diminuzione del 29,5% rispetto ai 144 milioni del terzo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 47,7%, rispetto al 36,8% del terzo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 15 milioni, rispetto ai 31 milioni del terzo trimestre 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 6 milioni, rispetto a quello negativo per 5 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 81 milioni, in diminuzione del 24,3% rispetto ai 107 milioni del terzo trimestre 2012;
- un risultato netto di 40 milioni, in diminuzione del 27,8% rispetto ai 55 milioni del terzo trimestre 2012.
Banca Fideuram, nel 2012 registra:
- proventi operativi netti per 836 milioni di euro, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2011), in crescita del 9,1% rispetto ai 766 milioni del 2011;
- oneri operativi per 348 milioni, in linea con i 347 milioni del 2011;
- un risultato della gestione operativa di 488 milioni, in aumento del 16,5% rispetto ai 419 milioni del 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 41,6% dal 45,3% del 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 105 milioni, rispetto ai 172 milioni del 2011;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 15 milioni, rispetto a quello positivo per 7 milioni del 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 368 milioni, in crescita del 44,9% rispetto ai 254 milioni del 2011;
- un risultato netto di 160 milioni, in aumento dell’ 81,8% rispetto agli 88 milioni del 2011.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nell’anno 2013 rimarrà prioritario preservare il carattere di sostenibilità dei risultati da conseguire. Oltre agli obiettivi reddituali, grande attenzione sarà prestata, infatti, alle varie azioni volte al rafforzamento della solidità patrimoniale e al miglioramento del profilo di rischio e liquidità. Verranno ulteriormente potenziati i sistemi di gestione dei rischi e costantemente presidiate l’efficienza e la produttività del Gruppo.
In particolare, le azioni di repricing - iniziate nel 2011 e proseguite nel 2012 - consentiranno di contenere in parte le ripercussioni dello sfavorevole contesto atteso sui tassi di mercato, lo stretto controllo dei costi permetterà di contrastare gli effetti indotti dall’inflazione e dagli automatismi e il costo del credito rimarrà elevato.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico sono stati riesposti a seguito principalmente di due operazioni:
1. l’acquisizione del controllo di Banca Monte Parma, perfezionata nel luglio 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi;
2. l’acquisizione del controllo di Banca Sara, perfezionata nel giugno 2011, che ha portato all’ingresso della società nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi.
Inoltre, sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale:
1. dei primi due trimestri 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Banca Monte Parma;
2. del primo trimestre 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Banca Sara;
3. dei quattro trimestri 2011 e dei primi tre trimestri del 2012 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti un compendio di attività e passività proveniente da SediciBanca, istituto di credito facente parte del Gruppo Delta, il cui acquisto è stato perfezionato nel dicembre 2012.
Infine, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business sono stati riesposti per i quattro trimestri 2011:
1. a seguito della divisionalizzazione dell’apporto di Banca Monte Parma, in precedenza interamente attribuito alla Divisione Banca dei Territori;
2. a seguito dell’attribuzione dell’apporto di BIIS (public finance) alla Divisione Corporate e Investment Banking.
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L’utile netto normalizzato è stato calcolato escludendo le principali componenti non ricorrenti costituite da:
nel primo trimestre 2012: 1) 274 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1 inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 183 milioni, 2) 38 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 2 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 7 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 29 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti di 27 milioni, 3) 7 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 6 milioni, 4) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 20 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 14 milioni e 6) 73 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel secondo trimestre 2012: 1) 94 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange, inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione, e relativi effetti fiscali, che portano a una plusvalenza netta di 105 milioni, 2) 6 milioni di proventi connessi all’esposizione Grecia, inclusi nel risultato dell’attività assicurativa, e relative imposte, che portano a proventi netti di 4 milioni, 3) 7 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 6 milioni, 4) 9 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 5) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 6) 173 milioni di beneficio fiscale, connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 7) 14 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 10 milioni e 8) 76 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel terzo trimestre 2012: 1) 327 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati e senior inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 219 milioni, 2) 5 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 4 milioni, 3) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 4) 17 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 11 milioni e 5) 71 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel quarto trimestre 2012: 1) 110 milioni di plusvalenza derivante dallo scambio di propri titoli subordinati con un nuovo titolo senior inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 74 milioni, 2) 20 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 16 milioni, 3) 107 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 4) 26 milioni di beneficio fiscale, connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 6) 136 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 99 milioni e 7) 79 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel primo trimestre 2011: 1) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 2) 6 milioni di oneri di integrazione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 4 milioni e 3) 86 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel secondo trimestre 2011: 1) 272 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del 4% di Prada inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 253 milioni, 2) 154 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del restante 25% di Findomestic inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 128 milioni, 3) 25 milioni di oneri derivanti dalla svalutazione dei titoli governativi greci con scadenza entro il 2020, inclusi nelle rettifiche nette di valore su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 17 milioni, 4) 146 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 145 milioni, 5) 132 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, 6) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 7) 18 milioni di oneri di integrazione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 12 milioni e 8) 85 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel terzo trimestre 2011: 1) 597 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 3 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 1 milione nel risultato dell’attività assicurativa e 593 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 427 milioni, 2) 1.100 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 3) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 4) 666 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 483 milioni e 5) 83 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel quarto trimestre 2011: 1) 390 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 66 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 3 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 321 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relative imposte, che portano a oneri netti di 276 milioni, 2) 23 milioni di rettifiche della plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 3) 119 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 4) 1.030 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 147 milioni di oneri derivanti dalla definizione di controversie con l’Agenzia delle Entrate (abuso di diritto) inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 6) 76 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 53 milioni, 7) 67 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 8) 10.233 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento, al netto delle imposte.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2012, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale riclassificati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 22 marzo 2013, i bilanci d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2012 di Intesa Sanpaolo che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza previsto per il 21 marzo 2013 e all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 12 marzo 2013 alle ore 13:29