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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2018

I RISULTATI DEL 1° TRIM. 2018 SONO PIENAMENTE IN LINEA CON L’OBIETTIVO DI UN UTILE NETTO 2018 SUPERIORE A € 3,8 MLD DEL 2017 E DI UN DIMEZZAMENTO DEI CREDITI DETERIORATI PREVISTO NEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021, CONSIDERANDO L’ACCORDO STRATEGICO FIRMATO CON INTRUM LO SCORSO APRILE.

UTILE NETTO DEL 1° TRIM. 2018 A € 1.252 MLN. A CIRCA € 1.650 MLN, PARI AL 43% DI € 3,8 MLD DI UTILE NETTO DEL 2017, INCLUDENDO LA PLUSVALENZA NETTA DERIVANTE DALLA PARTNERSHIP CON INTRUM DA CONTABILIZZARE ENTRO L’ANNO.

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,4% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL TRIMESTRE.

I RISULTATI DEL 1° TRIM. 2018 RIFLETTONO I PUNTI DI FORZA DEL MODELLO DI BUSINESS DI INTESA SANPAOLO - UNA GENERAZIONE DI RICAVI FOCALIZZATA SULLA CRESCITA DELLE COMMISSIONI E UN ELEVATO LIVELLO DI EFFICIENZA - E IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO.

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, IN 30 MESI DI CIRCA € 14 MLD, DI CIRCA € 25 MLD CONSIDERANDO LA CESSIONE DI SOFFERENZE FIRMATA CON INTRUM, CHE PORTA A UN’ INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI DI CIRCA IL 9,5% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E 4,7% AL NETTO, REALIZZANDO NEL 1° TRIM. 2018 GIÀ IL 48% DELL’OBIETTIVO DI RIDUZIONE PREVISTO NEL PIANO DI IMPRESA PER IL 2018-2021. NEL 1° TRIM. 2018 COSTO DEL RISCHIO ANNUALIZZATO SCESO A 48 CENTESIMI DI PUNTO.

INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 12,5 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2018; CIRCA 3.600 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2018 E CIRCA 77.000 DAL 2014.


  • SOLIDO UTILE NETTO:
    • € 1.252 MLN NEL 1° TRIM. 2018, VS € 1.428 MLN NEL 4° TRIM. 2017 E € 901 MLN NEL 1° TRIM. 2017

  • CRESCE IL RISULTATO CORRENTE LORDO:
    +30,6% VS 1° TRIM. 2017

  • AUMENTA IL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA:
    • +24% VS 1° TRIM. 2017

  • SALGONO I PROVENTI OPERATIVI NETTI:
    • +10,5% VS 1° TRIM. 2017

  • SCENDONO I COSTI OPERATIVI:
    -1,3% VS 1° TRIM. 2017

  • MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA’ DEL CREDITO:
    • CALO DEI CREDITI DETERIORATI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI:
    • RIDUZIONE DI CIRCA € 1,5 MLD NEL 1° TRIM. 2018 E DI CIRCA € 14 MLD IN 30 MESI AL LORDO DELLE RETTIFICHE
    • STOCK -2,7% SIA AL LORDO DELLE RETTIFICHE VS FINE 2017 SIA AL NETTO VS FINE 2017 RICALCOLATO POST IFRS 9
    • INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI ALL’ 11,7% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 5,5% AL NETTO
    • CONSIDERANDO LA CESSIONE DELLE SOFFERENZE FIRMATA LO SCORSO APRILE, RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI DI CIRCA € 25 MLD IN 30 MESI AL LORDO DELLE RETTIFICHE, CHE PORTA A UN’INCIDENZA SUI CREDITI COMPLESSIVI DI CIRCA IL 9,5% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E IL 4,7% AL NETTO
    • RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI IN CALO DEL 30,6% VS 1° TRIM. 2017
    • COSTO DEL RISCHIO NEL 1° TRIM. 2018 ANNUALIZZATO SCESO A 48 CENTESIMI DI PUNTO

  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: 
    COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 31 MARZO 2018, TENENDO CONTO DI € 1.064 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL TRIMESTRE:

    • 13,4% PRO-FORMA A REGIME  (1) (2)
    • 13,3% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2018  (2) (*)

______________________

(1)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2018.
(2)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(*)    Pari al 12,2% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.

 

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI
OPERATIVI
NETTI:

+2%   
+10,5%

A € 4.806 MLN DA € 4.713 MLN DEL 4° TRIM. 2017 
DA € 4.350 MLN DEL 1° TRIM. 2017

 

 

 

COSTI OPERATIVI:

-14,1%
-1,3%

A € 2.298 MLN DA € 2.674 MLN DEL 4° TRIM. 2017
DA € 2.328 MLN DEL 1° TRIM. 2017

 


 

RISULTATO
GESTIONE
OPERATIVA:

+23%   
+24%

A € 2.508 MLN DA € 2.039 MLN DEL 4° TRIM. 2017
DA € 2.022 MLN DEL 1° TRIM. 2017

 

 

 

RISULTATO
CORRENTE
LORDO:

€ 1.977 MLN

 

DA € 1.536 MLN DEL 4° TRIM. 2017,
DA € 1.514 MLN DEL 1° TRIM. 2017

 

 

 

RISULTATO NETTO:

€ 1.252 MLN

DA € 1.428 MLN DEL 4° TRIM. 2017,
DA € 901 MLN DEL 1° TRIM. 2017

     

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI:
13,4% PRO-FORMA A REGIME (3) (4);
13,3% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2018 (4) (*)

 _________
(3)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2018.
(4)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(*)    Pari al 12,2% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.

 

Torino, Milano, 8 maggio 2018 –  Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2018 (°) (5).

I risultati del primo trimestre 2018 sono pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto 2018 superiore ai 3,8 miliardi di euro del 2017 (6) e di un dimezzamento dei crediti deteriorati previsto nel Piano di Impresa 2018-2021, tenendo conto dell’accordo strategico riguardante i crediti deteriorati firmato con Intrum lo scorso aprile:

●    utile netto a 1.252 milioni di euro, rispetto a 1.428 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e a 901 milioni del primo trimestre 2017. Sommando all’utile netto del primo trimestre 2018 la plusvalenza netta di circa 400 milioni di euro derivante dalla partnership con Intrum da contabilizzare entro l’anno, i circa 1.650 milioni risultanti corrispondono a circa il 43% dei 3,8 miliardi di utile netto del 2017 (6);
 
●    risultato corrente lordo in aumento del 30,6% rispetto al primo trimestre 2017;

●    risultato della gestione operativa in crescita del 24% rispetto al primo trimestre 2017;

●    proventi operativi netti in aumento del 10,5% rispetto al primo trimestre 2017;

●    commissioni nette in crescita del 4,5% rispetto al primo trimestre 2017, anche a seguito dell’andamento del risparmio gestito, che nel primo trimestre 2018 ha registrato una raccolta netta pari a circa 5 miliardi;

●    elevata efficienza, con un cost/income al 47,8%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    costi operativi in diminuzione dell’ 1,3% rispetto al primo trimestre 2017;

●    rettifiche di valore nette su crediti in calo del 30,6% rispetto al primo trimestre 2017;

●    costo del rischio nel primo trimestre 2018 annualizzato sceso a 48 centesimi di punto, rispetto agli 81 dell’intero 2017;  

 _________
(°) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(5)    Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 17.
(6)    Utile netto del 2017 escludendo il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”).


●    miglioramento della qualità del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti in un contesto economico in miglioramento:
-    riduzione dei crediti deteriorati di circa 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2018 e di circa 14 miliardi in 30 mesi al lordo delle rettifiche di valore;
-    lo stock di crediti deteriorati scende a marzo 2018 del 2,7% sia al lordo delle rettifiche di valore rispetto a dicembre 2017 sia al netto rispetto al dato del 31 dicembre 2017 ricalcolato per tenere conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018;
-    l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a marzo 2018 è pari all’11,7% al lordo delle rettifiche di valore e al 5,5% al netto;
-    tenendo conto della cessione dei crediti in sofferenza firmata con Intrum (pari a circa 10,8 miliardi di euro al lordo delle rettifiche e valutati circa 3,1 miliardi), riduzione dei crediti deteriorati in 30 mesi di circa 25 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore, che porta a un’incidenza sui crediti complessivi pari a circa il 9,5% al lordo delle rettifiche di valore e il 4,7% al netto, realizzando nel primo trimestre 2018 già il 48% dell’obiettivo di riduzione previsto nel Piano di Impresa per il 2018-2021;

●    elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati a circa il 57% a fine marzo 2018, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze a circa il 69%, in linea con il dato di fine 2017 post IFRS 9;
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a circa lo 0,6% a fine marzo 2018, in linea con il dato di fine 2017 post IFRS 9;

●    patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2018, tenendo conto di 1.064 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,4% (7) (8), livello top tra le maggiori  banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 al 13,3% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2018 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente al 9,32% e all’ 8,135%;

_________
(7)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2018.
(8)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9)    Pari al 12,2% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10)    Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2018 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2018-2019 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo e il secondo trimestre 2018).
 

●    elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine marzo 2018, attività liquide per 166 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 87 miliardi; rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2018 a 63,6 miliardi di euro (60,8 miliardi mediamente nel 2017 includendo per l’intero anno le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;

●    supporto all’economia reale: circa 15 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre del 2018, con circa 12,5 miliardi in Italia, di cui circa 11 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 3.600 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2018 e circa 77.000 dal 2014.



I risultati di conto economico del primo trimestre 2018


Il conto economico consolidato del primo trimestre 2018 registra proventi operativi netti pari a 4.806 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto ai 4.713 milioni del quarto trimestre 2017 e del 10,5% rispetto ai 4.350 milioni del primo trimestre 2017.

In quest’ambito, nel primo trimestre 2018 gli interessi netti ammontano a 1.855 milioni di euro, in crescita dell’ 1% rispetto ai 1.837 milioni del quarto trimestre 2017 e in flessione dell’ 1,3% rispetto ai 1.880 milioni del primo trimestre 2017.
 
Le commissioni nette sono pari a 2.008 milioni di euro, in diminuzione del 6,4% rispetto ai 2.146 milioni del quarto trimestre 2017. In dettaglio, si registra una diminuzione del 7,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 5,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende del 7,6%, quella relativa al risparmio gestito del 7,1% (con commissioni di performance pari a 5 milioni nel primo trimestre 2018 e a 72 milioni nel quarto trimestre 2017) e quella relativa ai prodotti assicurativi dell’ 1,8%. Le commissioni nette del primo trimestre 2018 crescono del 4,5% rispetto ai 1.922 milioni del primo trimestre 2017. In dettaglio, si registra un aumento del 3,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 6,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 13,3% quello da risparmio gestito del 6,8% (con 3 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel primo trimestre 2017) e quello da prodotti assicurativi dell’1,3%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 294 milioni di euro, rispetto ai 183 milioni del quarto trimestre 2017 e ai 283 milioni del primo trimestre 2017.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 621 milioni di euro (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value dell'investimento in NTV), rispetto a 538 milioni del quarto trimestre 2017, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 111 milioni da 252 milioni, quella di capital markets che aumenta a 285 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a NTV)  da 169 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 223 milioni da 115 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 2 milioni da 3 milioni. Il risultato di 621 milioni del primo trimestre 2018 si confronta con i 209 milioni del primo trimestre 2017, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 129 milioni, quello della componente di capital markets di 18 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 54 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 8 milioni.

I costi operativi ammontano a 2.298 milioni di euro, in calo del 14,1% rispetto ai 2.674 milioni del quarto trimestre 2017, a seguito di una diminuzione del 10,6% per le spese del personale, del 21,1% per le spese amministrative e del 12,8% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2018 si riducono dell’1,3% rispetto ai 2.328 milioni del corrispondente trimestre 2017, a seguito di una diminuzione dell’ 1,2% per le spese del personale e del 2,2% per le spese amministrative e di un aumento dell’ 1,5% per gli ammortamenti.
 
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.508 milioni di euro, in aumento del 23% rispetto ai 2.039 milioni del quarto trimestre 2017 e del 24% rispetto ai 2.022 milioni del primo trimestre 2017. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2018 è pari al 47,8%, rispetto al 56,7% del quarto trimestre 2017 e al 53,5% del primo trimestre 2017.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 483 milioni, rispetto ai 1.229 milioni del quarto trimestre 2017 e ai 696 milioni del primo trimestre 2017.

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 51 milioni, rispetto ai 135 milioni del quarto trimestre 2017 e agli 8 milioni del primo trimestre 2017.

Gli altri proventi netti sono pari a 2 milioni di euro, rispetto a 861 milioni nel quarto trimestre 2017 (comprendenti la plusvalenza di 811 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Allfunds) e a 196 milioni nel primo trimestre 2017 (comprendenti circa 190 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value dell'investimento in Bank of Qingdao conseguente alla riclassificazione della partecipazione detenuta, non più rientrante tra le imprese sottoposte ad influenza notevole).

L’utile delle attività operative cessate è pari a un milione di euro, rispetto al saldo nullo registrato sia nel quarto trimestre sia nel primo trimestre del 2017.

Il risultato corrente lordo è pari a 1.977 milioni di euro, rispetto a 1.536 milioni di euro del quarto trimestre 2017 e a 1.514 milioni del primo trimestre 2017.

Il risultato netto consolidato è pari a 1.252 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 544 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 19 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 44 milioni;
-    tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 117 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 166 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2018, oneri per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e riprese di valore per un milione riguardanti Atlante. Questa voce registrava una ripresa di valore pari a 3 milioni di euro nel quarto trimestre 2017, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 15 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, oneri per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 7 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. La voce ammontava a 282 milioni di euro nel primo trimestre 2017, derivanti da oneri ante imposte pari a 150 milioni per il contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2017, a 4 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e a 261 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante;
-    un utile di pertinenza di terzi pari a un milione.
Il risultato di 1.252 milioni di euro nel primo trimestre 2018 si confronta con i 1.428 milioni nel quarto trimestre 2017 e i 901 milioni nel primo trimestre 2017.
 


Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2018


Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2018 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 401 miliardi di euro, in aumento dello 0,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2017 ricalcolato per tenere conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018 (in crescita del 3,1% rispetto al quarto trimestre 2017 e del 5,2% rispetto al primo trimestre 2017 considerando i volumi medi trimestrali (11)). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 21.926 milioni di euro, in diminuzione del 2,7% rispetto ai 22.528 milioni del 31 dicembre 2017 post IFRS 9. In quest’ambito, i crediti in sofferenza sono pari a 10.555 milioni di euro rispetto a 10.562 milioni del 31 dicembre 2017 post IFRS 9, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 2,6% (in linea con il 31 dicembre 2017 post IFRS 9), e un grado di copertura al 68,6% (69,1% a fine 2017 post IFRS 9). Le inadempienze probabili diminuiscono a 10.972 milioni di euro da 11.592 milioni del dicembre 2017 post IFRS 9, e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 399 milioni di euro rispetto a 374 milioni a fine 2017 post IFRS 9.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 942 miliardi di euro, in flessione dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2017. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 424 miliardi, in aumento dello 0,2% rispetto al 31 dicembre 2017. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 153 miliardi, in crescita dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2017. La raccolta indiretta ammonta a 517 miliardi, in flessione dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2017. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 338 miliardi, in crescita dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2017; la nuova produzione vita nel primo trimestre del 2018 ammonta a 5,3 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 178 miliardi, in diminuzione dell’ 1,3% rispetto al 31 dicembre 2017.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2018 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2018, tenendo conto di 1.064 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a:
-    13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13% a fine 2017 (13)),
-    15,2% per il Tier 1 ratio (12) (14,9% a fine 2017 (13)),
-    17,9% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2017 (13)).

________
(11)    Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(12)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12,2% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,2% per il Tier 1 ratio e al 17,3% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13)    Tenendo conto dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e secondo i criteri in vigore per il 2018. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari all’ 11,9% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,8% per il Tier 1 ratio e al 17% per il coefficiente patrimoniale totale.
 

La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,4% (13% al 31 dicembre 2017 post IFRS 9), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2018 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2018.



* * *


Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 87 miliardi di euro a fine marzo 2018,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 166 miliardi di euro a fine marzo 2018,
-    operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2018 a 63,6 miliardi di euro (60,8 miliardi mediamente nel 2017 includendo per l’intero anno le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 74% dalla componente retail,
-    raccolta a medio lungo termine per circa 4,4 miliardi nel primo trimestre 2018, quasi interamente relativi alla componente wholesale,
-    nell’ambito della componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel primo trimestre 2018, operazioni benchmark senior per 2,5 miliardi di dollari, 46,6 miliardi di yen e 1,25 miliardi di euro (per circa il 96% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 31 marzo 2018 è pari a 6,3% applicando i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 5,7% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.


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Al 31 marzo 2018, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.783 sportelli bancari - 4.636 in Italia e 1.147 all’estero - e 95.828 persone.


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I risultati per area di Business


La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
-    clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca 5, banca di prossimità - collegata al canale delle tabaccherie - con focalizzazione sull’ instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.

La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2018 registra:
   
-    proventi operativi netti per 2.387 milioni, pari a circa il 50% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    53% nel primo trimestre 2017), -2% rispetto a 2.437 milioni del quarto trimestre 2017 e +3,5%    rispetto a 2.307 milioni del primo trimestre 2017;    
-    costi operativi per 1.347  milioni, -9,7% rispetto a 1.491 milioni del quarto trimestre 2017 e -3,6% rispetto a 1.397 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato della gestione operativa di 1.040    milioni, +10% rispetto a 946 milioni del quarto trimestre 2017 e +14,3% rispetto a 910 milioni del primo trimestre 2017;    
-    un cost/income ratio al 56,4% rispetto al 61,2% del quarto trimestre 2017 e 60,6% del primo trimestre 2017;        
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 383 milioni, rispetto a 369 milioni del quarto trimestre 2017 e 297 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato lordo pari a  657 milioni, +14% rispetto a 577 milioni del quarto trimestre 2017 e +7,2% rispetto a     613 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato netto pari a 415 milioni, +26,7%    rispetto a 328     milioni del quarto trimestre 2017 e +13,1% rispetto a 367 milioni del primo trimestre 2017.        
 

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 11 comparti di attività: Automotive & Mechanics; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Global EPC & Integrated Logistics; Energy & Utilities; Oil & Gas; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
-    International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
-    Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
-    Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2018 registra:

-    proventi operativi netti per 1.164 milioni, pari a circa il 24% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    19% nel primo trimestre 2017), +20,4%    rispetto a 967 milioni del quarto trimestre 2017 e +40,9% rispetto a 826 milioni del primo trimestre 2017;    
-    costi operativi per 254 milioni, -14,9% rispetto a 299 milioni del quarto trimestre 2017 e +5,4% rispetto a     241 milioni del primo trimestre 2017;            
-    un risultato della gestione operativa di 910 milioni, +36,2% rispetto a 668 milioni del quarto trimestre 2017 e +55,6% rispetto a 585 milioni del primo trimestre 2017;    
-    un cost/income ratio al  21,8% rispetto al 30,9% del quarto trimestre 2017 e 29,2% del primo trimestre 2017;            
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 33 milioni, rispetto a 49 milioni del quarto trimestre 2017 e 74 milioni del primo trimestre 2017;            
-    un risultato corrente lordo pari a 877 milioni, +42,4% rispetto a 616 milioni del quarto trimestre 2017 e +71,6% rispetto a 511 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato netto pari a 671 milioni, +57,7% rispetto a 425  milioni del quarto trimestre 2017 e +84,8% rispetto a 363 milioni del primo trimestre 2017.            
 

La Divisione International Subsidiary Banks (14) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) South Mediterranean, con Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione International Subsidiary Banks nel primo trimestre 2018 registra:

-    proventi operativi netti per 469 milioni, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% nel primo trimestre 2017), -4,1% rispetto a 489 milioni del quarto trimestre 2017 e +1,3% rispetto a 463 milioni del primo trimestre 2017;        
-    costi operativi per 232 milioni, -10% rispetto a 258 milioni del quarto trimestre 2017 e +4% rispetto a 223 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato della gestione operativa di 237 milioni, +2,6% rispetto a 231 milioni del quarto trimestre 2017 e -1,3% rispetto a 240 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un cost/income ratio al 49,5% rispetto al 52,7% del quarto trimestre 2017 e 48,2% del primo trimestre 2017;        
-    riprese di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 62 milioni del quarto trimestre 2017 e 20 milioni del primo trimestre 2017;
-    un risultato corrente lordo pari a 240 milioni, +37,7%     rispetto a 174 milioni del quarto trimestre 2017 e -42,3% rispetto a 416 milioni del primo trimestre 2017 (+6,2% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao);        
-    un risultato netto pari a 183 milioni, +38% rispetto a 133 milioni del quarto trimestre 2017 e -48,6% rispetto a 356 milioni del primo trimestre 2017 (+7% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao).        
__________
(14)    La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina, che risponde alla business unit Capital Light Bank.
 


La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2018 registra:

-    proventi operativi netti per 480    milioni, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    11% nel primo trimestre 2017), -0,3% rispetto a 482 milioni del quarto trimestre 2017 e +2,6%    rispetto a 468     milioni del primo trimestre 2017;        
-    costi operativi per 137 milioni, -9,9%    rispetto a 152     milioni del quarto trimestre 2017 e +4,6% rispetto a 131 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato della gestione operativa di 343 milioni,    +4,1% rispetto a 330 milioni del quarto trimestre 2017 e +1,8%    rispetto a 337     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un cost/income ratio al 28,5%    rispetto al 31,6% del quarto trimestre 2017 e 28% del primo trimestre 2017;        
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a 9 milioni sia del quarto trimestre 2017 sia del primo trimestre 2017;        
-    un risultato corrente lordo pari a 349 milioni, +8,9% rispetto a 320 milioni del quarto trimestre 2017 e +6,4%    rispetto a 328     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato netto pari a 242 milioni, +18,6%    rispetto a 204     milioni del quarto trimestre 2017 e +6,1% rispetto a     228 milioni del primo trimestre 2017.        
 

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management. Eurizon Capital detiene inoltre il 20% della società cinese di wealth management Yi Tsai, partecipata al 25% da Fideuram e al 55% dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.

La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2018 registra:

-    proventi operativi netti per 192    milioni, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    4% anche nel primo trimestre 2017), -16,5% rispetto a 230 milioni del quarto trimestre 2017 e +7,9% rispetto a 178 milioni del primo trimestre 2017;
-    costi operativi per 38 milioni, -24,1%    rispetto a 50    milioni del quarto trimestre 2017 e +11,8% rispetto a 34 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato della gestione operativa di 154 milioni,    -14,4% rispetto a 180 milioni del quarto trimestre 2017 e +6,9%    rispetto a 144     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un cost/income ratio al 19,8% rispetto al 21,8% del quarto trimestre 2017 e 19,1% del primo trimestre 2017;        
-    un risultato corrente lordo pari a 154 milioni, -14,2% rispetto a 179 milioni del quarto trimestre 2017 e +6,9%    rispetto a 144     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato netto pari a 121 milioni, -13,9%    rispetto a 140     milioni del quarto trimestre 2017 e +5,2% rispetto a     115 milioni del primo trimestre 2017.        
 

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel primo trimestre 2018 registra:

-    proventi operativi netti per 324    milioni, pari a circa il 7%    dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    7% anche nel primo trimestre 2017), +54,5% rispetto a 210 milioni del quarto trimestre 2017 e +1,6% rispetto a 319 milioni del primo trimestre 2017;
-    costi operativi per 41 milioni, -19,9%    rispetto a 51 milioni del quarto trimestre 2017 e +2,5% rispetto a     40 milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato della gestione operativa di 283 milioni, +78,6% rispetto a 158 milioni del quarto trimestre 2017 e +1,4%    rispetto a 279     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un cost/income ratio al 12,7% rispetto al 24,4% del quarto trimestre 2017 e 12,5% del primo trimestre 2017;        
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, rispetto a un milione del quarto trimestre 2017 e un saldo nullo del primo trimestre 2017;        
-    un risultato corrente lordo pari a 283 milioni, +79,4% rispetto a 158 milioni del quarto trimestre 2017 e +1,4%    rispetto a 279     milioni del primo trimestre 2017;        
-    un risultato netto pari a 199 milioni, +98% rispetto a 100 milioni del quarto trimestre 2017 e +2,1% rispetto a     195 milioni del primo trimestre 2017.        


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2018 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2017, escludendo dal risultato del 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. All’andamento atteso del risultato netto è previsto concorrano un aumento dei ricavi, un continuo cost management e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto.

 
* * *

Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2017 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”), consolidando le relative componenti linea per linea (sulla base di dati gestionali) e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile/perdita di pertinenza di terzi (la riesposizione non include la controllata Eximbank - Moldavia, entrata nel perimetro di consolidamento del Gruppo Intesa Sanpaolo alla fine del primo trimestre 2018). I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2017 sono stati riesposti attribuendo le pertinenti componenti dell’Insieme Aggregato.


* * *

Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2018, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.


* * *

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

 

 

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