INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2022
I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2022 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA SOLIDA REDDITIVITÀ E DI CREARE VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER ANCHE IN CONTESTI COMPLESSI GRAZIE AL MODELLO DI BUSINESS BEN DIVERSIFICATO E RESILIENTE.
IL PIANO DI IMPRESA 2022-2025 È IN CORSO DI ATTUAZIONE E LE PRINCIPALI INIZIATIVE INDUSTRIALI SONO GIÀ STATE AVVIATE. LA FORMULA DEL PIANO E, IN PARTICOLARE, L’OBIETTIVO DI € 6,5 MLD DI UTILE NETTO AL 2025 SONO CONFERMATI, CON UN’ULTERIORE CRESCITA POTENZIALE DERIVANTE DALL’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE, DALL’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI E DALLO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL” GIÀ CONSEGUITO.
UTILE NETTO DEL TRIMESTRE PARI A € 1.670 MLN ESCLUDENDO LE RETTIFICHE DI VALORE PER RUSSIA E UCRAINA, PIENAMENTE IN LINEA CON L’OBIETTIVO DI OLTRE € 5 MLD PER L’ANNO IN CORSO. UTILE NETTO CONTABILE PARI A € 1.024 MLN.
LA GENERAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER SI FONDA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DI INTESA SANPAOLO, CHE NEL TRIMESTRE SI È TRADOTTO IN MOLTEPLICI INIZIATIVE UMANITARIE A FAVORE DELLE PERSONE DELLA CONTROLLATA PRAVEX BANK E DELLA POPOLAZIONE DELL’UCRAINA E IN AZIONI DI IMPLEMENTAZIONE DELLE INIZIATIVE ESG PREVISTE NEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO A REGIME AL 13,6% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 0,7 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2022, SENZA CONSIDERARE CIRCA 110 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA) ENTRO IL 2029, DI CUI CIRCA 40 NELL’ORIZZONTE DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025, E CIRCA 100 CENTESIMI DI PUNTO DI IMPATTO NEGATIVO DERIVANTE DA € 3,4 MLD DI BUYBACK.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 46% VS 4° TRIM. 2021, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DEL 7,8%; COSTI OPERATIVI IN CALO DEL 3,2% VS 1° TRIM. 2021.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO:
- RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI DEL 31,6% VS FINE 2021 CONSIDERANDO IL PERFEZIONAMENTO NELLO SCORSO APRILE DELLA CESSIONE DI € 3,9 MLD GIÀ OGGETTO DI ACCANTONAMENTO NEL 4° TRIM. 2021;
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI AL 2,2% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E ALL’ 1,3% AL NETTO CONSIDERANDO IL PERFEZIONAMENTO DELLA CESSIONE NELLO SCORSO APRILE, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1,7% E ALL’ 1% SECONDO LA METODOLOGIA EBA; PARI AL 2% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E ALL’ 1,2% AL NETTO TENENDO CONTO DELLA RIDUZIONE PER LE ULTERIORI CESSIONI PREVISTE NEL 2022 GIÀ OGGETTO DI ACCANTONAMENTO NEL 4° TRIM. 2021, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1,6% E ALLO 0,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
- COSTO DEL RISCHIO DEL 1° TRIM. 2022 ANNUALIZZATO A 60 CENTESIMI DI PUNTO, A 18 SE SI ESCLUDE LO STANZIAMENTO PER L’ESPOSIZIONE A RUSSIA E UCRAINA AL NETTO DEL PARZIALE RILASCIO DI RETTIFICHE GENERICHE EFFETTUATE NEL 2020 PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 17 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2022; CIRCA 1.200 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2022 E CIRCA 134.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 6.000 E 672.000 POSTI DI LAVORO.
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(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(1) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(2) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(3) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,7% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2022.
(°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
1° TRIM. 2022
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+7,8% -1,4% |
A € 5.414 MLN DA € 5.020 MLN DEL 4° TRIM. 2021 DA € 5.490 MLN DEL 1° TRIM. 2021 |
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COSTI OPERATIVI: |
1° TRIM. 2022
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-17,3% -3,2% |
A € 2.504 MLN DA € 3.027 MLN DEL 4° TRIM. 2021 DA € 2.587 MLN DEL 1° TRIM. 2021 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
1° TRIM. 2022
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+46% +0,2% |
A € 2.910 MLN DA € 1.993 MLN DEL 4° TRIM. 2021 DA € 2.903 MLN DEL 1° TRIM. 2021 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
1° TRIM. 2022
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€ 2.144 MLN
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DA € 434 MLN DEL 4° TRIM. 2021 DA € 2.613 MLN DEL 1° TRIM. 2021 |
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RISULTATO NETTO: |
1° TRIM. 2022
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€ 1.024 MLN
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DA € 179 MLN DEL 4° TRIM. 2021 DA € 1.516 MLN DEL 1° TRIM. 2021 |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2022 (°): |
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13,8% 13,6% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2022 (4) A REGIME (5) (6) |
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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(4) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(5) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(6) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,7% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2022.
Torino, Milano, 6 maggio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2022 (°) (7).
I risultati del primo trimestre 2022 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi, come gli attuali eventi riguardanti Russia e Ucraina e la pandemia da COVID-19, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.
L’utile netto del trimestre è pari a 1.670 milioni di euro escludendo 0,8 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina (°°), pienamente in linea con l’obiettivo di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. L’utile netto contabile è pari a 1.024 milioni di euro. Tutti i crediti cross-border verso la Russia sono in bonis e classificati a Stage 2.
La formula del Piano di Impresa 2022-2025 e, in particolare, l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati. Le principali iniziative industriali previste sono in corso:
· forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 4,8 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, nei primi quattro mesi dell’anno, equivalente all’ammontare dell’esposizione verso Russia e Ucraina, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi al di sotto dell’ 1%(°°°) e anticipando l’obiettivo del Piano;
- focus sull’approccio modulare e sulle prospettive settoriali, tenendo conto dello scenario macroeconomico, e sulla gestione proattiva del credito;
- focus sul piano d’azione dedicato per la Divisione Banca dei Territori, con un forte controllo del costo del rischio di fondo e del flusso di nuovi crediti deteriorati da crediti in bonis, e nuove soluzioni per le nuove esigenze emerse nell’attuale scenario;
- estensione della protezione di cybersecurity antifrode a nuovi prodotti e servizi per la clientela retail, includendo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale;
- completamento della prima operazione in Italia di trasferimento del rischio di credito su un portafoglio di crediti immobiliari commerciali (1,9 miliardi di euro). Inoltre, la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering ha rafforzato le iniziative di efficientamento del capitale e le strategie creditizie, indirizzando 5 miliardi di euro di nuove erogazioni verso settori a minor rischio / maggior rendimento nel trimestre;
· riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- costituzione della nuova Banca Digitale (Isybank) ben avviata con circa 190 specialisti dedicati e il contratto con Thought Machine perfezionato;
- assunto il nuovo responsabile di Isybank e il nuovo responsabile della Direzione Sales & Marketing Digital Retail;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con le prime circa 100 persone già assunte;
- AI Lab a Torino già operativo (costituito Centai Institute);
- chiuse oltre 450 filiali tra il quarto trimestre 2021 e il primo trimestre 2022 in vista del lancio della nuova Banca Digitale;
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(°) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 22.
(°°) Pari a 822 milioni al lordo delle imposte, di cui 801 milioni relativi all’esposizione creditizia (647 milioni per l’esposizione cross-border e 154 milioni - senza deducibilità fiscale - per quella locale delle controllate Banca Intesa in Russia e Pravex Bank in Ucraina) e 21 milioni relativi a titoli e immobili, e pari a 646 milioni al netto. Ante rettifiche di valore del trimestre, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 3,9 miliardi di euro, al netto di 0,9 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance pari a 0,9 miliardi, al netto di 0,8 miliardi di garanzie ECA) e quella on-balance delle controllate Banca Intesa in Russia e Pravex Bank in Ucraina è pari a 1,1 miliardi (off-balance pari a 0,2 miliardi). L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,4 miliardi di euro.
(°°°) Secondo la metodologia EBA.
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi;
- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 250 mila metri quadri tra il quarto trimestre 2021 e il primo trimestre 2022;
- circa 900 uscite volontarie nel primo trimestre 2022;
· crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- completamente implementato il nuovo modello di servizio per la clientela Exclusive;
- ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: 14.000 nuovi contratti e 4,7 miliardi di euro di nuovi flussi di attività finanziarie della clientela nel primo trimestre 2022;
- rafforzamento dell’offerta di prodotti per i clienti di Valore Insieme con nuovi prodotti assicurativi e di asset management;
- introduzione di nuove funzionalità di Robo4Advisor di BlackRock per generare consigli di investimento su prodotti selezionati (fondi e certificates) a supporto dei gestori;
- adozione delle piattaforme Aladdin Wealth e Aladdin Risk di BlackRock per i servizi di investimento;
- nuove caratteristiche per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals), rafforzamento del modello di servizio per i family office e progetto in corso per includere principi ESG nel modello di consulenza e nella reportistica;
- integrata con successo e pienamente operativa la piattaforma online di investimento e trading (ex IW Bank) in Fideuram;
- lanciati molteplici nuovi prodotti di asset management e assicurativi (es. offerta dedicata per i clienti con eccesso di liquidità);
- continuo rafforzamento dell’offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi;
- lanciata la piattaforma digitale IncentNow per fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane in merito ai bandi pubblici relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
- lanciate iniziative commerciali focalizzate sulla clientela corporate nei settori Infrastrutture, TMT e Energia, connesse a tematiche selezionate e a piani di ripresa post pandemia;
- avviata Cardea, piattaforma innovativa e digitale per le istituzioni finanziarie;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto;
- in corso lo sviluppo di sinergie tra la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le banche del Gruppo in Slovacchia, Repubblica Ceca e Croazia;
- in corso l’ampliamento dei servizi digitali in Serbia e Ungheria;
- accelerazione della consulenza ESG alla clientela corporate per guidare la transizione energetica con un approccio scalabile, con focus sui settori Energia, Infrastrutture e Automotive & Industrials;
· forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima:
- rafforzamento della governance ESG: Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità con maggiori responsabilità ESG dallo scorso aprile;
- implementazione degli obiettivi di zero emissioni nette in tutte le aree di business; nell’aprile scorso pubblicato sul sito internet SBTi l’impegno di Intesa Sanpaolo per la convalida SBTi;
- erogati circa 20 miliardi di euro tra il 2021 e il primo trimestre 2022 dei circa 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026;
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG sia di asset management sia assicurativi, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta al 48%;
- concessi oltre 2 miliardi di euro di credito sociale (obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nel Piano di Impresa);
- rinnovata la partnership con la Ellen McArthur Foundation; nel primo trimestre concessi 0,8 miliardi di euro (0,4 miliardi erogati) nell’ambito della linea di credito di 8 miliardi per l’economia circolare;
- revisione del modello di consulenza per includere principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità e lancio di un programma completo di formazione per la certificazione ESG dei banker di Fideuram;
· le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 700 professional tra il 2021 e il primo trimestre 2022;
- riqualificate circa 375 persone e circa 1,7 milioni di ore di formazione nel primo trimestre;
- oltre 100 talenti hanno già completato la formazione nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 200 persone;
- individuate circa 380 key people nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- live webinar, podcast, contenuti video e altre iniziative per favorire il benessere delle persone;
- definito il nuovo piano di incentivazione a lungo termine per supportare gli obiettivi del Piano di Impresa e favorire l’imprenditorialità individuale;
- approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della costituzione del nuovo campione nazionale della formazione con l’aggregazione tra Intesa Sanpaolo Formazione e Digit’Ed, società del Fondo Nextalia;
- definiti e condivisi gli obiettivi di diversity & inclusion 2022 per ogni unità organizzativa, inclusa l’implementazione del nuovo impegno per la parità di genere nell’accesso ai ruoli di senior leadership;
- Intesa Sanpaolo riconosciuta Top Employer 2022 da Top Employers Institute e classificata al primo posto nella classifica Top Companies 2022 di LinkedIn.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder si fonda anche sul forte impegno ESG di Intesa Sanpaolo, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima, che nel trimestre si è tradotto in molteplici iniziative umanitarie a favore delle persone della controllata Pravex Bank e della popolazione dell’Ucraina e, in particolare, nelle seguenti azioni di implementazione delle iniziative ESG previste nel Piano di Impresa 2022-2025, con un’accelerazione del supporto per far fronte ai bisogni sociali anche per mitigare l’impatto degli eventi riguardanti Russia e Ucraina:
· supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali:
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà, con circa 28 milioni di interventi effettuati dall’avvio del programma nel 2019 e un forte impegno a conseguire 50 milioni di interventi aggiuntivi nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025; in corso il rinnovo e la firma di nuove partnership per sostenere il programma;
- promozione dell’inclusione educativa e dell’occupabilità giovanile:
▫ programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nel trimestre richieste di iscrizione da parte di oltre 3.600 giovani tra i 18 e i 29, circa 500 studenti intervistati e circa 125 formati e in formazione con 5 corsi (oltre 2.300 formati e in formazione dal 2019) e oltre 2.100 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
▫ programmi di educazione inclusiva: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane (nel trimestre circa 300 scuole e oltre 600 studenti) per promuovere l’inclusione educativa, supportando il merito e la mobilità sociale; nel trimestre lanciato il progetto School4Life per combattere l’abbandono scolastico precoce, con aziende e scuole operanti assieme a studenti, insegnanti e famiglie;
- social housing: avvio del progetto per lo sviluppo di 6-8 mila abitazioni in social housing per i giovani e i senior;
· forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi oltre 2 miliardi di euro di credito sociale (obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nel Piano di Impresa);
- credito al terzo settore: continuo supporto agli enti nonprofit per il finanziamento dei costi energetici a breve termine e dei progetti di investimenti connessi al PNRR a medio-lungo;
- Fondo Impact: sostegno diretto a persone e famiglie (oltre 4 milioni) per fornire un più ampio e sostenibile accesso al credito, con programmi dedicati come “Per Merito” (linea di credito non garantita con rimborso a 30 anni dedicata agli studenti universitari che studiano in Italia o all’estero), MAMMA@WORK (prestito per disincentivare l’abbandono dell’attività lavorativa da parte delle neo-mamme e supportare la maternità nei primi anni di vita dei figli), “per Crescere” (risorse per istruzione ed educazione dei figli in età scolare per le famiglie a basso reddito) e altre soluzioni (es. “Obiettivo Pensione”, “per avere Cura”, XME Studio Station);
- credito per la rigenerazione urbana: supporto agli investimenti in ospedali, mobilità smart, reti a banda larga, istruzione e servizi e infrastrutture sostenibili;
· continuo impegno per la cultura:
- quasi pronti i nuovi siti delle Gallerie d’Italia a Torino e Napoli, con apertura a maggio;
- partnership con operatori pubblici e privati, es. Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze per la mostra su Donatello, Comune di Padova e Fondazione CR Padova e Rovigo per la presentazione del progetto di restauro e ampliamento degli spazi a disposizione del Conservatorio Pollini di Padova; supporto per la creazione del dossier "Bergamo e Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023" (presentazione alle Gallerie d’Italia con la presenza del Ministro Dario Franceschini);
- inaugurazione del museo Galleria Palazzo degli Alberti a Prato, in un edificio di proprietà della Banca, permettendo alla città di usufruire di un importante patrimonio identitario;
- diplomazia culturale: prestito dell’opera d’arte di Intesa Sanpaolo "Tobia ridona la vista al padre" del pittore fiammingo Hendrick De Somer all’ambasciata italiana a Bruxelles in occasione delle consultazioni bilaterali Italia-Belgio;
- Gallerie d’Italia Academy: lancio della seconda edizione del corso di alta formazione in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate”, con 30 partecipanti e 8 borse di studio;
· promozione dell’innovazione:
- lanciati circa 60 progetti di innovazione nel trimestre;
- iniziative per lo sviluppo di ecosistemi di innovazione:
▫ Torino: conclusa la terza edizione del programma “Torino Cities of the Future” gestito da Techstars; dall’avvio nel 2019, 35 start-up accelerate (11 team italiani), oltre 20 proof of concept con stakeholder del territorio, 30 milioni di euro di capitale raccolto, oltre 180 nuove risorse assunte dopo l’accelerazione;
▫ Firenze: il 15 marzo scorso lanciato il nuovo programma triennale “Italian Lifestyle” per la prima classe di 6 start-up italiane; 8 aziende coinvolte e partecipanti tramite un Advisory board, in ottica di open innovation e di supporto al business development delle start-up;
▫ Napoli: nuovo programma triennale di Bioeconomia "Terra Next", promosso con Cassa Depositi e Prestiti e con il supporto di vari partner scientifici locali, con l’obiettivo di 10 start-up all’anno, presentato lo scorso febbraio e iscrizioni chiuse il 30 marzo scorso (130 candidati, di cui il 97% italiani), con il coinvolgimento di aziende;
- 2 corsi di accelerazione di start-up lanciati su richiesta di aziende, che ad oggi hanno raccolto oltre 60 iscrizioni;
- iniziativa UP2Stars finalizzata a 40 start-up su 4 pilastri verticali (Digitale/Industria 4.0; Bioeconomia, focus su Agritech e Foodtech; Medtech/Sanità; Aerospaziale), con oltre 230 iscrizioni raccolte per il primo corso;
· accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a seguito dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA), lo scorso aprile è stato pubblicato sul sito internet di SBTi l’impegno di Intesa Sanpaolo per la convalida di SBTi;
- partecipazione attiva in varie taskforce della Glasgow Financial Alliance for Net-Zero per supportare la definizione degli obiettivi (target setting) per l’attività bancaria, l’asset management e l’attività assicurativa;
- revisione delle Linee Guida del Gruppo per la governance dei rischi ESG in linea con gli sviluppi regolamentari e le iniziative riguardanti clima e ambiente in corso;
- il Gruppo è già attivo nei mercati regolamentati delle emissioni di carbonio con un catalogo di prodotti dedicati; lanciato un progetto per sviluppare un modello di servizio focalizzato sulle attività di afforestazione e riforestazione, in linea con l’impegno del Piano di Impresa a piantare oltre 100 milioni di alberi assieme alle aziende clienti;
· supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 20 miliardi di euro tra il 2021 e il primo trimestre 2022 dei circa 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: nel trimestre valutati e validati 84 progetti per un ammontare di 2,3 miliardi di euro, concessi 844 milioni di euro in 36 operazioni (di cui 391 milioni relativi a Green Finance) ed erogati 395 milioni (di cui 320 milioni relativi a Green Finance); rinnovata la partnership con la Ellen McArthur Foundation;
- attivati i primi tre Laboratori ESG (a Venezia, Padova e Brescia), un punto di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- continuo arricchimento della gamma dei prodotti S-loan dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità (5 linee di prodotti: S-Loan ESG, S-Loan Diversity, S-Loan Climate Change, S-Loan Agribusiness e S-Loan Turismo): circa 1,9 miliardi di euro erogati dal lancio (circa 0,6 miliardi nel trimestre);
- nell’ottobre 2021 lanciati i Digital Loans (D-Loans) finalizzati a migliorare la digitalizzazione delle aziende: 9,1 milioni di euro erogati dal lancio (7 milioni nel primo trimestre 2022);
- lo scorso marzo Intesa Sanpaolo ha vinto i Milano Finanza Banking Awards per il prodotto S-Loan e la piattaforma di formazione ESG dedicata alla clientela corporate (Skills4ESG);
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG sia di asset management sia assicurativi, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta al 48%;
- revisione del modello di consulenza per includere principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità e lancio di un programma completo di formazione per la certificazione ESG dei banker di Fideuram.
Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score. Inoltre, Intesa Sanpaolo è stata inserita per il quinto anno consecutivo nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2022, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, è stata riconosciuta come prima banca in Europa nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione ed è stata tra le prime europee ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) su diversità e inclusione.
Nel primo trimestre 2022, per il Gruppo si registra:
● utile netto pari a 1.670 milioni escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+10,2% rispetto a 1.516 milioni del primo trimestre 2021), utile netto contabile a 1.024 milioni;
● risultato della gestione operativa in crescita del 46% rispetto al quarto trimestre 2021;
● proventi operativi netti in aumento del 7,8% rispetto al quarto trimestre 2021;
● costi operativi in diminuzione del 3,2% rispetto al primo trimestre 2021;
● elevata efficienza, con un cost/income al 46,3% nel primo trimestre 2022, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio del primo trimestre 2022 annualizzato a 60 centesimi di punto (da 59 nell’esercizio 2021), a 18 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 0,3 miliardi di euro di rilascio dei circa 0,7 miliardi residui di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19 (da 25 nell’esercizio 2021 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati);
● miglioramento della qualità del credito (°):
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 4,8 miliardi di euro da fine 2021 - equivalente all’esposizione verso Russia e Ucraina - considerando il perfezionamento nello scorso aprile della cessione di 3,9 miliardi di euro già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021, pari a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015;
- lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 31,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 16,5% al netto considerando il perfezionamento della cessione nello scorso aprile (3,9 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 0,9 miliardi al netto), rispettivamente del 5,8% e del 4,1% considerando il dato contabile al 31 marzo;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 3% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,4% al netto considerando il dato contabile al 31 marzo (°°), pari rispettivamente al 2,2% e all’ 1,3% considerando il perfezionamento della cessione nello scorso aprile e al 2% e all’ 1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021 (°°°). Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,1% al netto considerando il dato contabile al 31 marzo, rispettivamente all’ 1,7% e all’ 1% considerando il perfezionamento della cessione nello scorso aprile e all’ 1,6% e allo 0,9% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021;
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(°) L’ammontare di moratorie in essere a fine marzo 2022 è pari a circa 0,6 miliardi di euro (dei quali circa il 44% relativi a imprese e circa il 56% a famiglie), pari a 0,1 miliardi di euro in ottemperanza ai criteri EBA (interamente relativi a imprese). L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a circa 34 miliardi di euro (circa 5 miliardi SACE e circa 29 miliardi Fondo PMI).
(°°) Dai crediti deteriorati a fine marzo 2022 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 5,3 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 1,3 miliardi al netto.
(°°°) Cessioni previste pari a 0,8 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 0,4 miliardi al netto.
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 52,8% a fine marzo 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 70,6%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine marzo 2022;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2022, deducendo dal capitale 717 milioni di dividendi maturati nel primo trimestre (*), il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 è risultato pari al 13,8% (8) e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 13,6% (9) (10) senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA) entro il 2029 (di cui circa 40 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025) e circa 100 centesimi di punto di impatto negativo derivante da 3,4 miliardi di buyback (°), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2022 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (**) - pari all’ 8,86% (***). Nel primo trimestre, 10 centesimi di punto di impatti negativi regolamentari (nell’ambito dei circa 60 centesimi di punto stimati per l’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025) e 20 centesimi di punto di impatti negativi dovuti alla crescita dei Risk Weighted Assets per gli eventi riguardanti Russia e Ucraina;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine marzo 2022, attività liquide per 360 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 189 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 31 marzo 2022 a circa 132 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
● supporto all’economia reale: circa 22 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2022, con circa 17 miliardi in Italia, di cui circa 15 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 1.200 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2022 e circa 134.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 6.000 e 672.000 posti di lavoro.
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(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(8) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(9) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,7% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2022.
(°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(**) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2022 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2023 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo semestre 2022).
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
I risultati di conto economico del primo trimestre 2022 (°)
Il conto economico consolidato del primo trimestre 2022 registra interessi netti pari a 1.956 milioni di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 1.954 milioni del quarto trimestre 2021 e dello 0,2% rispetto ai 1.952 milioni del primo trimestre 2021.
Le commissioni nette sono pari a 2.286 milioni di euro, in diminuzione del 9,7% rispetto ai 2.532 milioni del quarto trimestre 2021. In dettaglio, si registra una diminuzione del 4,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 14,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione dello 0,9% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 21,2% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 7 milioni nel primo trimestre 2022 e a 191 milioni di euro nel quarto trimestre 2021) e del 3,4% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del primo trimestre 2022 diminuiscono dell’ 1,2% rispetto ai 2.313 milioni del primo trimestre 2021. In dettaglio, si registra una diminuzione del 5,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 5,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 22,4%, quello da risparmio gestito del 3,7% (con commissioni di performance pari a 56 milioni di euro nel primo trimestre 2021) e quello da prodotti assicurativi dello 0,7%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 402 milioni di euro, rispetto ai 410 milioni del quarto trimestre 2021 e ai 398 milioni del primo trimestre 2021.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 767 milioni di euro, rispetto a 108 milioni del quarto trimestre 2021, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 88 milioni da 80 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo per 11 milioni rispetto a un saldo positivo per 118 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che registra un saldo positivo per 694 milioni rispetto a un saldo negativo per 89 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 4 milioni rispetto a un saldo negativo per un milione. Il risultato di 767 milioni del primo trimestre 2022 si confronta con i 795 milioni del primo trimestre 2021, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 85 milioni, quello della componente di capital markets di 318 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 387 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 5 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.414 milioni di euro, in aumento del 7,8% rispetto ai 5.020 milioni del quarto trimestre 2021 e in flessione dell’ 1,4% rispetto ai 5.490 milioni del primo trimestre 2021.
I costi operativi ammontano a 2.504 milioni di euro, in calo del 17,3% rispetto ai 3.027 milioni del quarto trimestre 2021, a seguito di una diminuzione del 14,5% per le spese del personale, del 27,6% per le spese amministrative e del 6,8% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2022 scendono del 3,2% rispetto ai 2.587 milioni del corrispondente trimestre 2021, a seguito di una diminuzione del 3,2% per le spese del personale e del 6% per le spese amministrative e di un aumento del 2,6% per gli ammortamenti.
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(°) I dati relativi al primo trimestre 2021 sono stati riesposti come “Dati rideterminati” per tenere conto dell'inclusione del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 22.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.910 milioni di euro, in crescita del 46% rispetto ai 1.993 milioni del quarto trimestre 2021 e dello 0,2% rispetto ai 2.903 milioni del primo trimestre 2021. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2022 è pari al 46,3%, rispetto al 60,3% del quarto trimestre 2021 e al 47,1% del primo trimestre 2021.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 702 milioni di euro (comprendenti 801 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e 314 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), rispetto a 1.222 milioni del quarto trimestre 2021 (che includevano rettifiche di valore addizionali pari a 1.247 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati) e a 402 milioni del primo trimestre 2021.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 60 milioni di euro, rispetto ai 415 milioni del quarto trimestre 2021 (comprendenti circa 170 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative) e ai 134 milioni del primo trimestre 2021.
Gli altri proventi netti registrano un saldo negativo per 4 milioni di euro, rispetto a 78 milioni di euro nel quarto trimestre 2021 (comprendenti la plusvalenza di 97 milioni derivante dalla cessione del ramo acquiring ex UBI Banca) e a 198 milioni nel primo trimestre 2021 (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg).
L’utile delle attività operative cessate è nullo, rispetto a un saldo nullo del quarto trimestre 2021 e a 48 milioni nel primo trimestre 2021.
Il risultato corrente lordo è pari a 2.144 milioni di euro, rispetto a 434 milioni del quarto trimestre 2021 e a 2.613 milioni del primo trimestre 2021.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.024 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 781 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 16 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 54 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 266 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 365 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2022, per 6 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per 7 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 22 milioni di euro nel quarto trimestre 2021, derivanti da oneri ante imposte per 25 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per un milione riguardanti Atlante. Nel primo trimestre 2021 questa voce era ammontata a 196 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 272 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2021, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 2 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
- un utile di pertinenza di terzi per 3 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 1.024 milioni di euro nel primo trimestre 2022 si confronta con quello pari a 179 milioni nel quarto trimestre 2021 e a 1.516 milioni nel primo trimestre 2021.
Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2022
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2022 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 468 miliardi di euro, in aumento dello 0,7% rispetto al 31 dicembre 2021 e dello 0,8% rispetto al 31 marzo 2021 (in crescita dello 0,9% rispetto al quarto trimestre 2021 e dell’ 1,3% rispetto al primo trimestre 2021 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 6.788 milioni di euro, in diminuzione del 4,1% rispetto ai 7.077 milioni del 31 dicembre 2021. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 2.139 milioni di euro rispetto a 2.130 milioni del 31 dicembre 2021, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,5% (0,5% al 31 dicembre 2021), e un grado di copertura al 70,6% (70,4% a fine 2021). Le inadempienze probabili diminuiscono a 4.202 milioni di euro da 4.325 milioni del dicembre 2021 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 447 milioni di euro da 622 milioni a fine 2021.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.247 miliardi di euro, in diminuzione del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2021 e in aumento del 3,9% rispetto al 31 marzo 2021. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 549 miliardi, in diminuzione dell’ 1,1% rispetto al 31 dicembre 2021 e in crescita del 4,6% rispetto al 31 marzo 2021. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 195 miliardi, in diminuzione del 4,6% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 4,2% rispetto al 31 marzo 2021. La raccolta indiretta ammonta a 696 miliardi, in diminuzione del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2021 e in crescita del 3,3% rispetto al 31 marzo 2021. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 460 miliardi, in diminuzione del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2021 e in aumento del 2,7% rispetto al 31 marzo 2021; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2022 ammonta a 3,8 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 237 miliardi, in diminuzione del 3,4% rispetto al 31 dicembre 2021 e in crescita del 4,6% rispetto al 31 marzo 2021.
I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2022 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 (11), deducendo dal capitale 717 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a (°):
- 13,8% per il Common Equity Tier 1 ratio (11) (14,5% a fine 2021 (12)),
- 16% per il Tier 1 ratio (11) (16,4% a fine 2021 (12)),
- 18,6% per il coefficiente patrimoniale totale (11) (19,1% a fine 2021 (12));
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(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(11) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,7% per il Tier 1 ratio e al 18,5% per il coefficiente patrimoniale totale.
(12) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2021. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,9% per il Tier 1 ratio e al 18,9% per il coefficiente patrimoniale totale.
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 189 miliardi di euro a fine marzo 2022,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 360 miliardi di euro a fine marzo 2022,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 31 marzo 2022 a circa 132 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 83% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2022, nel cui ambito un’operazione benchmark di Additional Tier 1 per un miliardo di euro (per circa l’ 89% collocata presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 31 marzo 2022 è pari a 6,4% applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 e a 6,3% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 31 marzo 2022, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.696 sportelli bancari - 3.725 in Italia e 971 all’estero - e 96.681 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay (Mooney) - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 2.194 milioni, pari a circa il 41% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (41% anche nel primo trimestre 2021), -2,7% rispetto a 2.255 milioni del quarto trimestre 2021 e -1,4% rispetto a 2.226 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 1.521 milioni, -9,9% rispetto a 1.688 milioni del quarto trimestre 2021 e -4,5% rispetto a 1.593 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 673 milioni, +18,8% rispetto a 566 milioni del quarto trimestre 2021 e +6,3% rispetto a 633 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 69,3% rispetto al 74,9% del quarto trimestre 2021 e al 71,6% del primo trimestre 2021;
- riprese di valore nette pari a 126 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 288 milioni del quarto trimestre 2021 e a 302 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato lordo pari a 799 milioni, rispetto a 238 milioni del quarto trimestre 2021 e a 331 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 528 milioni, rispetto a -14 milioni del quarto trimestre 2021 e a 218 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 7 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Sovereign Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 1.394 milioni, pari a circa il 26% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (26% anche nel primo trimestre 2021), +42,4% rispetto a 979 milioni del quarto trimestre 2021 e -1,3% rispetto a 1.412 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 318 milioni, -15,8% rispetto a 378 milioni del quarto trimestre 2021 e +1,9% rispetto a 312 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 1.076 milioni, +78,8% rispetto a 602 milioni del quarto trimestre 2021 e -2,2% rispetto a 1.100 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 22,8% rispetto al 38,6% del quarto trimestre 2021 e al 22,1% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 748 milioni (comprendenti 679 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a riprese di valore nette pari a 15 milioni del quarto trimestre 2021 e a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 69 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 328 milioni, rispetto a 616 milioni del quarto trimestre 2021 e a 1.031 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 168 milioni, rispetto a 437 milioni del quarto trimestre 2021 e a 721 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 499 milioni, pari a circa il 9% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% anche nel primo trimestre 2021), -0,2% rispetto a 500 milioni del quarto trimestre 2021 e +6,6% rispetto a 468 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 256 milioni, -14,1% rispetto a 298 milioni del quarto trimestre 2021 e +2,4% rispetto a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 243 milioni, +20,1% rispetto a 202 milioni del quarto trimestre 2021 e +11,5% rispetto a 218 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 51,3% rispetto al 59,6% del quarto trimestre 2021 e al 53,4% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 141 milioni (comprendenti 122 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 90 milioni del quarto trimestre 2021 e 54 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 103 milioni, rispetto a 115 milioni del quarto trimestre 2021 e a 166 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 35 milioni, rispetto a 70 milioni del quarto trimestre 2021 e a 104 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Reyl Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 570 milioni, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nel primo trimestre 2021); -4,3% rispetto a 596 milioni del quarto trimestre 2021 e -5,2% rispetto a 601 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 215 milioni, -15,6% rispetto a 255 milioni del quarto trimestre 2021 e +3,9% rispetto a 207 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 355 milioni, +4,2% rispetto a 341 milioni del quarto trimestre 2021 e -9,9% rispetto a 394 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 37,7% rispetto al 42,8% del quarto trimestre 2021 e al 34,4% del primo trimestre 2021;
- riprese di valore nette pari a 6 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 5 milioni del quarto trimestre 2021 e a 7 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 361 milioni, rispetto a 335 milioni del quarto trimestre 2021 e a 581 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 245 milioni, rispetto a 213 milioni del quarto trimestre 2021 e a 395 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Pramerica (fusa per incorporazione il 1° luglio 2021), Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 253 milioni, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (5% anche nel primo trimestre 2021), -37,6% rispetto a 406 milioni del quarto trimestre 2021 e -15,9% rispetto a 301 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 49 milioni, -35,5% rispetto a 76 milioni del quarto trimestre 2021 e -3,9% rispetto a 51 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 204 milioni, -38,1% rispetto a 330 milioni del quarto trimestre 2021 e -18,4% rispetto a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 19,4% rispetto al 18,7% del quarto trimestre 2021 e al 16,9% del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 204 milioni, rispetto a 330 milioni del quarto trimestre 2021 e a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 145 milioni, rispetto a 230 milioni del quarto trimestre 2021 e a 172 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Cargeas Assicurazioni e Intesa Sanpaolo Insurance Agency) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel primo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 385 milioni, pari a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% anche nel primo trimestre 2021), -1,8% rispetto a 392 milioni del quarto trimestre 2021 e +0,5% rispetto a 383 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 84 milioni, -26,9% rispetto a 115 milioni del quarto trimestre 2021 e -3,4% rispetto a 87 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 301 milioni, +8,6% rispetto a 277 milioni del quarto trimestre 2021 e +1,7% rispetto a 296 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 21,8% rispetto al 29,3% del quarto trimestre 2021 e al 22,7% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 7 milioni, rispetto a 179 milioni del quarto trimestre 2021 e a 3 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 294 milioni, rispetto a 98 milioni del quarto trimestre 2021 e a 293 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 201 milioni, rispetto a 96 milioni del quarto trimestre 2021 e a 225 milioni del primo trimestre 2021.
Le prospettive
Le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025.
Per il 2022 si prevede una redditività ai vertici del settore:
- utile netto di oltre 4 miliardi di euro assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime / energia;
- utile netto ben superiore a 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione.
Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
- payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa;
- ulteriore distribuzione agli azionisti di 3,4 miliardi di euro tramite buyback (*), subordinatamente all’approvazione della BCE;
- eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.
Le prospettive per il 2022 sono soggette ad affinamento nei prossimi mesi in base all’evoluzione degli eventi riguardanti Russia e Ucraina.
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(*) Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico del primo e del secondo trimestre del 2021 sono stati riesposti come “Dati rideterminati” a seguito delle seguenti operazioni:
- cessioni di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021. Le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo l’apporto in termini di conto economico - sulla base di dati gestionali - all’utile/perdita delle attività operative cessate;
- acquisizione del controllo di Lombarda Vita e di Aviva Vita (ridenominata Assicurazioni Vita), perfezionata nel mese di aprile 2021, e di Cargeas perfezionata a fine maggio 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea sulla base di dati gestionali, escludendo le componenti riferibili alla clientela oggetto delle operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi; nel caso di Lombarda Vita e di Aviva Vita, è stato anche eliminato l’apporto in termini di utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attribuendolo all’utile di pertinenza di terzi;
- acquisizione del controllo del Gruppo REYL, perfezionata a inizio giugno 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi.
I dati di conto economico relativi alle aree di Business del primo trimestre 2021 sono stati riesposti per l’attribuzione delle pertinenti componenti riguardanti l’acquisizione di Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Cargeas e REYL e per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2022, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 6 maggio 2022 alle ore 12:46