SRM: il Mezzogiorno traina l'Italia con crescita PIL record
5 agosto 2025
Il Mezzogiorno si conferma in forte crescita, con un ruolo sempre più attivo nel panorama economico italiano: nel 2023, il PIL del Sud ha segnato un +6,7% rispetto al dato pre-pandemico (2019), superando la media nazionale del 4,8%. Le stime per il 2024 indicano una crescita del PIL meridionale dello 0,9%, che supera la media nazionale (+0,7%), con prospettive analoghe per il 2025.
È quanto emerge dal quinto report annuale di SRM, Centro Studi legato a Intesa Sanpaolo, denominato “Mezzogiorno: panorama economico di mezza estate”. Lo studio misura il peso economico del Mezzogiorno e ne analizza le potenzialità in termini di leve di sviluppo.
In particolare, SRM evidenzia che la dinamica positiva è trainata da importanti investimenti pubblici, innanzitutto legati al PNRR, che ha un impatto di 0,6 punti percentuali sul PIL del Sud.
Le imprese manifatturiere meridionali sono sempre più propense agli investimenti: il 65% ha investito nell'ultimo triennio, e gli investimenti innovativi rappresentano il 40% del totale, superando la media italiana del 33,1%. Si prevede che il 58% delle imprese meridionali realizzerà nuovi investimenti nel triennio 2025-2027 (rispetto al 47% nazionale).
Questi i settori strategici che mostrano particolare vitalità:
- Il turismo continua la sua espansione, assorbendo quasi un quinto dei flussi nazionali. Nel 2024, la componente straniera è cresciuta del 12,1%. Le previsioni per il 2025 stimano 92,6 milioni di presenze, superando i livelli del 2019.
- L'economia marittima è cruciale, con i porti del Sud che gestiscono il 47% del traffico merci nazionale. Il 48% dell'interscambio commerciale del Mezzogiorno avviene via mare e il settore dei container ha registrato un aumento del 12,7% nel 2024, con Gioia Tauro come primo porto container italiano.
- L'energia vede il Mezzogiorno come "serbatoio" strategico per le fonti rinnovabili, producendo oltre il 55% dei GWh nazionali da fonti green, con il 96,1% della produzione eolica italiana concentrata qui.
- Innovazione e digitalizzazione mostrano un recupero progressivo, con regioni come Sicilia, Puglia, Campania e Sardegna che registrano le maggiori variazioni positive nell'innovazione. Il Sud è la prima area nazionale per nuove iscrizioni di imprese.
Nonostante i progressi, permangono sfide significative come un tasso di occupazione inferiore (43,2% nel Sud contro 54,4% nazionale) e un divario ancora elevato in termini di abbandono scolastico. Le imprese meridionali sollecitano la governance pubblica a semplificare le procedure burocratiche per i nuovi investimenti e a migliorare l'efficienza dei servizi pubblici essenziali.
Scarica il report “Mezzogiorno: panorama economico di mezza estate”