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Cultura

Torino Jazz Festival 2025

Immagine della locandina del Torino Jazz Festival 2025
Immagine della locandina del Torino Jazz Festival 2025

Tante novità e tanto buon jazz di respiro internazionale nella tredicesima edizione di Torino Jazz Festival, di cui Intesa Sanpaolo si conferma Main Partner, in cartellone dal 23 fino a 30 aprile. 

La direzione artistica è anche quest’anno affidata a Stefano Zenni, docente di Storia del jazz e delle musiche afroamericane e di Analisi delle forme compositive e performative del jazz al Conservatorio G.B. Martini di Bologna. 

Appuntamenti e temi del festival a Torino

71 i concerti in programma nelle tante aree residenziali della città, con la presenza di ben 289 musicisti, molti dei quali di caratura internazionale. Tanta raffinata musica chiamata ad avvolgere e illuminare i luoghi più noti di Torino, così come quelli altrettanto affascinanti ancora tutti da scoprire. Un’offerta complessiva che risulta particolarmente eterogenea e ricomprende anche eventi culturali, conferenze, presentazioni di libri, film, marching band e tante altre sorprendenti manifestazioni, tutte all’insegna della qualità e dell’originalità.  

Titolo e tema centrale di questa rinnovata XIII edizione del Festival è “Libera la musica”. Un esplicito invito ad abbandonare ogni reticolo di chiusura elitaria e monodirezionale, aprendosi all’ascolto delle radici fondanti del miracolo musicale nel suo insieme, che quando sprigiona qualità e talento è sempre in grado di offrire bellezza, emozionandoci e allargando il nostro grandangolo d’immaginazione. 

Né è qui conferma la proposta di tanti generi quali la danza (Il Ballo della Liberazione, Flamenco Criollo, Don Karate, la marching band), i grandi pianisti (Moran, Iyer, Pieranunzi, Freitas, Oswald, Rebaudengo, Ortiz), l’elettronica, il jazz classico e swingante (Rava, Di Castri, Benjamin, Moran), il rock (Calibro 35), i suoni del mondo (Bang, Kouate, Remigi, Flamenco Criollo), il jazz e la classica (Pieranunzi, Pia, Koro, Rebaudengo) e tanto altro. 

Main Events: location eventi di Torino Jazz Festival

L’attesa per l’ampia proposta concertistica Main Events vede quest’anno più location coinvolte, tutte di grande interesse e prestigio: Auditorium Giovanni Agnelli (Lingotto), Bunker, la Casa Teatro Ragazzi e Giovani, Conservatorio Giuseppe Verdi, HMA - Hiroshima Mon Amour, MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile, Teatro Colosseo, Teatro Juvarra, Teatro Monterosa, Teatro Vittoria. 

Programma Torino Jazz Festival 2025

Doppia apertura in grande stile del Festival mercoledì 23 aprile: alle ore 18 al Teatro Juvarra con una produzione originale targata TJF. Ne sono assoluti protagonisti il poeta Domenico Brancale e il batterista Roberto Dani in una profonda immersione nel binomio parola-suono. Titolo dell’evento: “Chi sono queste cose”. 

Sempre il 23 aprile alle 21 al Teatro Colosseo è la volta invece di un omaggio a Enrico Rava e al suo ispiratissimo e pluripremiato quintetto “Fearless Five”. Importanti momenti celebrativi sono fissati il 25 aprile per l’ottantesimo anniversario della Festa della Liberazione, sempre con produzioni originali del festival e con concerti speciali che vedono la partecipazione di giovani talentuosi artisti e della musicista sarda Zoe Pia. A due rinomate big band torinesi è inoltre affidato il compito di riportare al TJF tutta l’energia positiva, l’allegria e il senso liberatorio di pace e che il jazz e, in particolare, il ballo del lindy hop seppero portare proprio durante le primissime fasi della rinascita post-bellica. 

Tante le star presenti in quest’edizione: dal fenomenale, giovane pianista americano Vijay Iyer, al musicista e visionario producer norvegese Jan Bangs; dalla pianista franco-filippina Margaux Oswald, all’astro nascente del jazz brasiliano Amaro Freitas. 

Mercoledì 30 aprile: Giornata Internazionale Unesco del Jazz

Chiusura dell’edizione 2025 del festival mercoledì 30 aprile - Giornata Internazionale Unesco del Jazz - con un’altra importante produzione originale TJF in esclusiva europea. Il celebre pianista Jason Moran e il suo trio Bandwagon presentano “Il Big del Jazz. L’eroica storia di James Reese Europe”. Uno straordinario omaggio alla figura del grande direttore di banda afroamericano James Reese Europe (1881-1919), attraverso immagini, filmati storici e di repertorio, in un crescendo di meravigliosi suoni strumentali blues e ragtime che coinvolgono sax, clarinetti, ottoni e che fanno di questo spettacolo uno dei più importanti del decennio a livello musicale. 

Il Festival negli spazi Intesa Sanpaolo

Il nostro sostegno alla kermesse, oltre al ruolo di Main Partner, prevede anche l’organizzazione di due jazz talk ospitati nella sala immersiva di Gallerie d’Italia - Torino, sede espositiva di Intesa Sanpaolo. 

Venerdì 25 aprile: La Favolosa storia di Pannonica. La mecenate del Jazz.

Venerdì 25 aprile alle ore 15:00 con ingresso libero - in collaborazione con Salone OFF Salone Internazionale del libro Torino ed EXPOSED Torino Foto Festival - viene presentato il talk La Favolosa storia di Pannonica. La mecenate del Jazz. Un omaggio alla baronessa Pannonica Koenigswarter (1913-1988) e al suo grande amore per il jazz, qui raccontato attraverso musiche, immagini e parole. Lei fu agente, musa, amante. Più di 300 musicisti frequentarono la sua casa. Il jazz le dedicò ispiratissime pagine, lei centinaia di selvagge polaroid. Una passione documentata dal libro I musicisti di jazz e i loro tre desideri (EDT 2024). Il talk è curato da Luca Bragalini, musicologo e docente di Storia del jazz al Conservatorio Verdi di Milano. 

Domenica 27 aprile: talk Pieranunzi – Bertinetto, dialogo filosofico-musicale sull’autenticità

Domenica 27 aprile alle ore 16:00, sempre con ingresso libero va in scena il talk Pieranunzi - Bertinetto: dialogo filosofico-musicale sull’autenticità. Il musicista e compositore di fama mondiale Enrico Pieranunzi dialoga con Alessandro Bertinetto, ordinario di Estetica e di Filosofia della musica all’Università di Torino, sulla relazione esistente fra l’eccezionalità qualitativa e unica dell’interpretazione e la richiesta di fedeltà alla composizione. Un tema che assume particolari sfumature d’interesse e profondità proprio nel jazz, che sin dalle sue origini si nutre dell’ibridazione, dell’improvvisazione e dell’incontro con l’altro.  

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